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Tanti donatori in fila per scongiurare l’emergenza sangue
GHILARZA. La solidarietà vince anche la paura del coronavirus. Nell’ultima raccolta straordinaria promossa dall’Avis di Ghilarza Abbasanta e Norbello sono state raccolte 32 sacche di sangue, ma i...
28 marzo 2020
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GHILARZA. La solidarietà vince anche la paura del coronavirus. Nell’ultima raccolta straordinaria promossa dall’Avis di Ghilarza Abbasanta e Norbello sono state raccolte 32 sacche di sangue, ma i donatori che hanno risposto all’appello lanciato dall’associazione intercomunale erano molti di più. All’appuntamento di sabato si sono presentate una sessantina di persone e molte altre hanno comunicato al telefono l’intenzione di partecipare all’iniziativa. Le offerte sono arrivate da Teti, Austis, Ortueri, Ardauli, Santu Lussurgiu, Aidomaggiore e Borore. È il segno che i comprensibili timori legati alla diffusione di un virsu altamente contagioso non hanno impedito alle persone di dare un contributo alla lotta contro la diffusione della malattia.
Le rassicurazioni fornite alla vigilia dal direttivo Avis sulle condizioni di sicurezza in cui vengono effettuate le donazioni hanno ottenuto peraltro un risultato superiore alle aspettative, anche se proprio in un’ottica di prevenzione sono state declinate numerose offerte d’aiuto. «Il trasfusionista ha imposto da subito un numero di donatori non superiore a trentadue», ha spiegato il presidente dell’Avis Luigi Atzori che ha poi chiarito: «Il rispetto delle disposizioni relative alla tutela della salute pubblica ha rallentato tutte le operazioni, e con un medico e un infermiere non si poteva fare di più. Ma ci terrei a ringraziare tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi vista la situazione, e speriamo che chi non ha potuto donare in quest’occasione possa farlo in futuro, magari il 18 aprile sempre a Ghilarza». (mac)
Le rassicurazioni fornite alla vigilia dal direttivo Avis sulle condizioni di sicurezza in cui vengono effettuate le donazioni hanno ottenuto peraltro un risultato superiore alle aspettative, anche se proprio in un’ottica di prevenzione sono state declinate numerose offerte d’aiuto. «Il trasfusionista ha imposto da subito un numero di donatori non superiore a trentadue», ha spiegato il presidente dell’Avis Luigi Atzori che ha poi chiarito: «Il rispetto delle disposizioni relative alla tutela della salute pubblica ha rallentato tutte le operazioni, e con un medico e un infermiere non si poteva fare di più. Ma ci terrei a ringraziare tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi vista la situazione, e speriamo che chi non ha potuto donare in quest’occasione possa farlo in futuro, magari il 18 aprile sempre a Ghilarza». (mac)