La Nuova Sardegna

ORISTANO. L’Ordine dei medici aveva previsto con un giorno di anticipo i problemi del San Martino. A testimoniarlo c’è una nota, sottoscritta anche dalle organizzazioni sindacali dei medici ospedalieri e del territorio, inviata alle autorità sanitarie venerdì e nella quale si denuncia l’assenza di informazioni su come gestire l’emergenza Covid-19. L’attacco della lettera era chiaro: «Segnaliamo la totale mancanza di disposizioni in merito alle condizioni lavorative e di assistenza al San Martino per fronteggiare l’emergenza». Questo è ciò che hanno letto, venerdì, i vertici della Assl e dell’Ats regionale, a cui la lettera è stata indirizzata, insieme a Christian Solinas e al suo assessore alla Sanità, Mario Nieddu, e al sindaco e al prefetto. «Al momento – scrive il presidente dell’Ordine Antonio Sulis – dovremmo essere nel mezzo dello Scenario 2 del piano di emergenza regionale. Dovrebbero essere disponibili a Oristano 22 posti letto di terapia intensiva, 12 dei quali da predisporre nel vecchio reparto di pediatria». Dalla lettera, però, sembra quasi che non ci siano state comunicazioni ufficiali sui tempi di allestimento del nuovo reparto. Non solo, l’Ordine dei medici segnala una lunga serie di problemi: «Chiediamo di conoscere esattamente il numero e le qualifiche del personale sanitario che sarà assegnato ai reparti Covid-19 e da quali altri reparti sarà distaccato, nonché le figure dirigenziali che dovranno gestire quei reparti e i loro sostituti». Ma i medici non sanno nemmeno a quanto ammontano le riserve di dispositivi di protezione individuale e quelle di ossigeno, né quanti siano i respiratori disponibili. Addirittura, l’Ordine chiede informazioni su quali siano i protocolli diagnostici e terapeutici da seguire per i sospetti positivi e per quelli conclamati, nozioni vitali per minimizzare il rischio di contagi. Informazioni cruciali in vista del peggio.