In arrivo 200 domande per il bonus
di Eleonora Caddeo
Marrubiu, i servizi sociali si preparano a un boom di richieste per alleviare la crisi
31 marzo 2020
2 MINUTI DI LETTURA
MARRUBIU. Arrivano 41mila euro per dare sostegno a circa duecento persone in difficoltà. A tanto ammonta il bonus dignità di cui potrà disporre l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Santucciu per sostenere le persone più fragili e anche chi, a causa dell’emergenza sanitaria, fragile lo è temporaneamente diventato. Prima della diffusione del Covid-19, i marrubiesi seguiti dall’amministrazione comunale erano poco meno di centoventi, tra cittadini che usufruiscono al reddito di inclusione sociale, un centinaio con il reddito di cittadinanza e qualche certificato per accedere ai servizi Caritas.
In piena emergenza non è semplice quantificare di quanto sarà l’aumento delle persone in difficoltà, la stima sommaria, secondo i conti del settore servizi sociale del Comune, è di circa ottanta richieste che potrebbero arrivare in più, per un totale che si spera non superi di molto le duecento unità. Un’urgenza sociale all’interno dell’emergenza sanitaria che non riguarda più solamente le persone seguite dai servizi sociali comunali, ma che si è estesa nel tessuto cittadino anche ad altre famiglie.
Sono i lavoratori per cui la quarantena e la chiusura forzata delle attività produttive ha comportato una conseguente mancanza di lavoro e una drastica riduzione dell’economie familiari. «Stiamo cercando di venire incontro alle fasce più deboli – spiega il primo cittadino –. Oggi rischiano di aumentare. Apprezzo quello che già stanno facendo i commercianti, ossia di sopperire con aiuti a questo momento di difficoltà. Un grazie al mondo del volontariato e al lavoro della compagnia barracellare, della Croce Rossa, dell’Admo, e dell’associazione Is Giogus con i quali abbiamo attivato il servizio di consegna spesa a domicilio».
In piena emergenza non è semplice quantificare di quanto sarà l’aumento delle persone in difficoltà, la stima sommaria, secondo i conti del settore servizi sociale del Comune, è di circa ottanta richieste che potrebbero arrivare in più, per un totale che si spera non superi di molto le duecento unità. Un’urgenza sociale all’interno dell’emergenza sanitaria che non riguarda più solamente le persone seguite dai servizi sociali comunali, ma che si è estesa nel tessuto cittadino anche ad altre famiglie.
Sono i lavoratori per cui la quarantena e la chiusura forzata delle attività produttive ha comportato una conseguente mancanza di lavoro e una drastica riduzione dell’economie familiari. «Stiamo cercando di venire incontro alle fasce più deboli – spiega il primo cittadino –. Oggi rischiano di aumentare. Apprezzo quello che già stanno facendo i commercianti, ossia di sopperire con aiuti a questo momento di difficoltà. Un grazie al mondo del volontariato e al lavoro della compagnia barracellare, della Croce Rossa, dell’Admo, e dell’associazione Is Giogus con i quali abbiamo attivato il servizio di consegna spesa a domicilio».
