La Nuova Sardegna

Oristano

Operatori senza speranze, la stagione ormai è persa

di Valentina Atzeni
Operatori senza speranze, la stagione ormai è persa

L’incertezza sulla fine della pandemia impedisce ogni previsione Il mercato delle vacanze resta immobile in tutte le strutture della provincia

01 aprile 2020
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ORISTANO. Persone chiuse in casa, stop a treni, navi e aerei. La pandemia da Covid-19 ha bloccato il mondo e le conseguenze sul settore economico si faranno sentire presto anche dove l’economia viaggia a ritmi meno vertiginosi che altrove. Lo gridano a gran voce i titolari delle strutture ricettive della provincia, che vivono di quel turismo che quest’anno subirà un calo vertiginoso.

Gli effetti sono già evidenti perché tradizionalmente è con marzo e aprile che si dà il via alla stagione. «Le prenotazioni di statunitensi e inglesi che scelgono il Sinis per il trekking e le escursioni in bicicletta si sono volatilizzate. Resistono quelle per l’alta stagione, ma il turista ha, giustamente, la possibilità di disdire anche quattro giorni prima della partenza senza pagare una penale», afferma Carlo Picconi, general manager dell’Hotel Sinis Vacanze Sa Pedrera che si trova lungo la strada che porta per San Giovanni. «Credo che la stagione turistica 2020 sia persa, poiché nessuno sa quando si tornerà alle normalità» gli fa eco Elena Righetti, titolare de Sa cottilla, affittacamere di Cabras.

Non va meglio a Oristano e Arborea. «È un bagno di sangue. Avremmo dovuto aprire la struttura a marzo ma considerata l’emergenza abbiamo posticipato a data da destinarsi – dichiara Jimmy Anedda, direttore commerciale dell’Horse Country Resort, che racconta del telefono pressoché muto –. Nessuna nuova prenotazione, se non qualche timida richiesta da parte di clienti locali per giugno e luglio. Per il resto tentiamo di spostare gli eventi estivi a settembre e ottobre».

Posticipare le date di vacanze, eventi e meeting è il modo per evitare il tracollo. Per chi non ha una seconda data utile, le strutture propongono voucher utilizzabili entro il 2021. È la politica adottata anche nelle quattro strutture gestite da Paolo Pradelli fra Oristano, Torregrande e San Vero Milis: cento dipendenti fra stagionali e a tempo indeterminato, sedici dei quali sono in attesa di cassa integrazione; gli altri pendono dalle labbra del governo in attesa di provvedimenti. Perdita stimata, da marzo a giugno, 800mila euro. «I tempi delle imprese sono diversi da quelli della politica – afferma Pradelli –. Ci è stata concessa una proroga nei pagamenti degli F24 e abbiamo la possibilità di accedere a finanziamenti bancari. Ma sitratta di denari che prima o poi dovremo restituire. Il problema è dato dal fatto che ciò che perdiamo ora è perso per sempre».

La crisi coinvolge tutto il comparto, stravolgendo anche le realtà più piccole e appena nate, che attendevano questa prima stagione per coprire i costi dell’investimento. «Una struttura come la mia che può contare dodici posti letto incasserebbe circa 4mila euro ad aprile e 5mila a maggio – dichiara Rosalba Loi, titolare di Torremana, bed & breakfast nuovo di zecca a Cabras –. Avremo perdite nell’ordine dei 15mila euro se non lavoreremo neanche a giugno. Difficile, per noi che stiamo iniziando, avere i requisiti richiesti dalle banche per accedere ai finanziamenti».

Non nasconde preoccupazione Giorgia Margaritella, titolare insieme al compagno di due attività, il bar Link café a Oristano e il b&b La locanda a Cabras. «Sono certa che in condizioni normali avrei già avuto il 30% di notti prenotate almeno fino a maggio». Non sarà così. E poi c’è qualcuno che per il momento ha deciso di mantenere la struttura aperta per dare un servizio a chi è costretto per lavoro a stare lontano da casa: «Lo facciamo in particolare per il personale sanitario o per chi lavora nella filiera alimentare e necessita di alloggio» spiega Rossana Sanna, amministratrice dell’Hotel Mistral.

«Qualche giorno fa abbiamo avuto la prenotazione da parte di un australiano per ottobre, ci è sembrato un miracolo» dice Marcella Setzu, proprietaria della guest house Four rooms nel centro di Oristano. E di miracoli, in un momento come questo, ce n’è bisogno.

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