La Nuova Sardegna

Oristano

I Giganti senza pubblico, il museo è a quota zero

di Valentina Atzeni
I Giganti senza pubblico, il museo è a quota zero

Cabras, dopo il boom di presenze dello scorso aprile la struttura si è fermata Il sindaco: «Impossibile programmare senza sapere quando finirà l’emergenza»

02 aprile 2020
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CABRAS. Sono stati 7.473 i visitatori che lo scorso aprile si sono recati al museo Giovanni Marongiu di Cabras per ammirare le statie dei giganti di Mont ’e Prama. Una perdita attuale del cento per cento per il paese lagunare, che attendeva la primavera e le festività pasquali per ripartire verso una stagione che si annunciava altrettanto carica di visitatori. «Il Comune non fa altro che accodarsi al disastro generale – afferma il sindaco Andrea Abis –. C’è un tracollo finanziario ed economico molto importante che si profila all’orizzonte».

Cose che già in tanti stanno affrontando nella quotidianit. In questo momento però la priorità dell’amministrazione è quella di concentrarsi sulla fase acuta dell’emergenza e sulle modalità di distribuzione dei buoni spesa governativi, tenendo conto anche delle nuove emergenze presenti sul territorio, non ancora note ai servizi sociali. «A breve però dovremo capire come rimettere in piedi il sistema dopo questo duro colpo» dichiara il primo cittadino.

La preoccupazione riguarda soprattutto la durata della crisi, perché il sindaco Abis teme che quella che si sta vivendo sia solo una fase iniziale. Non si sbilancia quindi sull’andamento della stagione e un possibile recupero nei prossimi mesi: al momento è difficile prevedere se da giugno in poi le cose potranno migliorare anche perché Cabras è iuno dei pochissimi centri della provincia in cui si sono registrati casi di infezione.

«Il problema è l’assenza di un vaccino. Senza un farmaco le cose non cambieranno miracolosamente, potremmo avere picchi continui e dei saliscendi che non farebbero bene all’economia del paese», prosegue Abis.

Altro problema è quello della riapertura dei collegamenti con il resto d’Italia. «In Sardegna per ora stiamo contenendo i contagi, ma con la riapertura si rischia il finimondo. Molti casi di Covid-19 sono dovuti all’importazione del virus dalla penisola, riaprire porti e aeroporti sarà un rischio per molto tempo».

Il turismo locale, autoctono, potrebbe essere la soluzione per una lenta ripartenza, dunque. Le strutture ricettive intanto sperano in decise agevolazioni che possano salvare il comparto.

Il primo cittadino cabrarese sostiene che solo con un’azione di sistema si possa tracciare una riga sul passato e ripartire: «Occorre un forte indebitamento pubblico per sostenere questo tipo di ripresa. Ma per diverso tempo più che di ripresa dovremo parlare di sostentamento».

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