La Nuova Sardegna

Oristano

tribunale 

La giustizia si adegua: anche le udienze in teleconferenza

ORISTANO. Da ieri anche i processi si fanno in videoconferenza. È il risultato di un protocollo d’intesa siglato tra i presidenti dell’Ordine degli avvocati Antonello Spada, il presidente del...

02 aprile 2020
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ORISTANO. Da ieri anche i processi si fanno in videoconferenza. È il risultato di un protocollo d’intesa siglato tra i presidenti dell’Ordine degli avvocati Antonello Spada, il presidente del tribunale Leopoldo Sciarillo, la presidentessa della sezione penale Carla Altieri e il procuratore Ezio Domenico Basso.

La decisione è stata presa per far fronte alle necessità imposte dalle misure per limitare l’emergenza sanitaria. Nei tribunali le udienze sono state sospese, ma la giustizia non può fermarsi, soprattutto in alcuni casi. Udienze di convalida di arresto e direttissime, convalide di fermo e interrogatori di garanzia per l’emissione di misure cautelari: sono questi i procedimenti, che non possono essere rinviati e che fino al 15 aprile, salvo un ulteriore prolungamento del Decreto sulle misure anti coronavirus, potranno essere svolti in teleconferenza. Ci saranno infatti tutti i protagonisti: giudice, pubblico ministero e cancelliere, avvocato e imputato, solo comunicheranno a distanza, proprio per evitare i contatti ravvicinati che potrebbero provocare il contagio.

Il protocollo d’intesa, il primo siglato in Sardegna, tiene conto delle raccomandazioni del consiglio superiore della magistratura, che proprio in questo periodo molto particolare indica di promuovere per le udienze penali esclusivamente in questa fase emergenziale, «il loro svolgimento mediante collegamenti da remoto tramite i programmi messi a disposizione dalla Direzione dei sistemi operativi automatizzati del ministero della Giustizia».

Le udienze che avverranno attraverso la piattaforma Microsoft Teams, che utilizza aree di data center riservate in via esclusiva al ministero, garantendo lo svolgimento da remoto davanti al giudice con un sistema di collegamento audiovisivo tra l’aula di udienza e il carcere che è stato equiparato a essa. (m.c.)

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