Bonarcado, niente sagra delle ciliegie
Nonostante la buona annata sarà impossibile organizzare la festa
03 aprile 2020
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BONARCADO. In questi giorni le migliaia di piante di ciliegio della collina di Pabarile e Pranos, poco sopra il paese, si preparano a rivestirsi di fiori bianchi con una leggera sfumatura rosa.
Incurante delle paure degli esseri umani, costretti in casa da circa un mese per evitare la diffusione del Covid-19, la primavera, arrivata con qualche giorni di anticipo rispetto al calendario, si prepara a indossare il suo abito migliore, quello dai colori mozzafiato che solo una natura ancora incontaminata è capace di regalare. In questi giorni nei ciliegeti comincia a vedersi la fioritura, l’esplosione delle migliaia di piante è attesa per la prima decade di questo mese. Ma, nonostante le premesse per una buona annata ci siano tutte, l’incognita più grande per il momento non può essere risolta, costituita dalle incertezze che incombono sull’organizzazione della sagra delle ciliegie, prevista per il due giugno. «In questo ultimo periodo non ci siamo potuti neppure riunire per discutere il da farsi – dicono i componenti del coro di Bonarcado, organizzatori dell’evento – le restrizioni imposte dalla normativa alla circolazione delle persone, ce lo hanno impedito. Per questo motivo, se non interverranno fatti nuovi, l’orientamento di tutti è quello di non farla. Un evento importante come la sagra richiede un notevole sforzo organizzativo, che coinvolge decine di persone e necessita di essere pianificato in ogni sua parte. Ci sono decine di contatti da stabilire e accordi da prendere. E per farlo bene serve tempo». Ed è proprio il tempo, che l’emergenza sanitaria in corso non concede. In ogni caso, anche se la sagra 2020 dovesse essere cancellata, le squisite ciliegie di Bonarcado non mancheranno di certo. Con la buonissima Cariasedda, si potranno gustare le altre qualità coltivate a pabarile e Pranos, come Carasale, Zazzaresa, Biancale e Muscadelina, tutte dal sapore unico. Piero Marongiu
Incurante delle paure degli esseri umani, costretti in casa da circa un mese per evitare la diffusione del Covid-19, la primavera, arrivata con qualche giorni di anticipo rispetto al calendario, si prepara a indossare il suo abito migliore, quello dai colori mozzafiato che solo una natura ancora incontaminata è capace di regalare. In questi giorni nei ciliegeti comincia a vedersi la fioritura, l’esplosione delle migliaia di piante è attesa per la prima decade di questo mese. Ma, nonostante le premesse per una buona annata ci siano tutte, l’incognita più grande per il momento non può essere risolta, costituita dalle incertezze che incombono sull’organizzazione della sagra delle ciliegie, prevista per il due giugno. «In questo ultimo periodo non ci siamo potuti neppure riunire per discutere il da farsi – dicono i componenti del coro di Bonarcado, organizzatori dell’evento – le restrizioni imposte dalla normativa alla circolazione delle persone, ce lo hanno impedito. Per questo motivo, se non interverranno fatti nuovi, l’orientamento di tutti è quello di non farla. Un evento importante come la sagra richiede un notevole sforzo organizzativo, che coinvolge decine di persone e necessita di essere pianificato in ogni sua parte. Ci sono decine di contatti da stabilire e accordi da prendere. E per farlo bene serve tempo». Ed è proprio il tempo, che l’emergenza sanitaria in corso non concede. In ogni caso, anche se la sagra 2020 dovesse essere cancellata, le squisite ciliegie di Bonarcado non mancheranno di certo. Con la buonissima Cariasedda, si potranno gustare le altre qualità coltivate a pabarile e Pranos, come Carasale, Zazzaresa, Biancale e Muscadelina, tutte dal sapore unico. Piero Marongiu
