La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, finalmente un reparto per i pazienti Covid

di Michela Cuccu
Oristano, finalmente un reparto per i pazienti Covid

Dopo settimane di attese e polemiche, pronti tredici posti letto destinati ai pazienti sospetti

04 aprile 2020
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ORISTANO. Da oggi è operativo il nuovo reparto Covid-19 dell'ospedale San Martino. Allestito nei locali dell'ex reparto di Pediatria, ci verranno ricoverati casi sospetti, in attesa di diagnosi definitiva, dato che Oristano non è stato compreso nella rete di ospedali per la cura dei pazienti con Covid conclamato. È tuttavia un passo in avanti importante, atteso da settimane. I casi sospetti, con difficoltà respiratorie fino a ieri sono stati accolti nella cosiddetta "area Obi" del Pronto soccorso che sabato scorso, è stato chiuso perché erano arrivati quasi contemporaneamente sei pazienti con sintomi che avevano fato temere il contagio. La Regione, si riservata la possibilità di autorizzare anche il ricovero per i casi conclamati, ma solo se il numero dei posti letto nelle altre strutture del piano di emergenza dovessero rivelarsi insufficienti. Per ora sono 13 i posti letto, che verrebbero raddoppiati nel caso si passi alla Fase 2. A questi si sommeranno 9 posti letto di terapia intensiva allestiti nei locali della ex Rianimazione. Nel reparto saranno operativi 11 medici coordinati da un pneumologo, 13 infermieri più il coordinator infermieristico e 6 operatori socio-sanitari. Gran parte di arredi e macchinari sono frutto delle donazioni di cittadini enti, associazioni e istituti di credito. «Una gara di solidarietà che ha permesso di acquisire in tempi estremamente ridotti tutto il materiale necessario all'avvio dell'attività», si legge in una nota diffusa dalla Assl. L'elenco delle donazioni è lunghissimo: Banca di Credito Cooperativo di Arborea, ha donato 9 ventilatori polmonari, 40 maschere facciali, 4 aspiratori di secrezione, 5 monitor, 3 ecografi a colori corredati di sonde, carrelli e stampanti, di cui uno per uso pediatrico, e 400 kit di diagnostici veloci per Sars CoV.2 in grado di effettuare una diagnosi in circa 45minuti. Altrettanto consistente l'iniziativa del Rotary Club di Oristano e dell'Ordine dei Medici che nei giorni scorsi, ha aperto un conto corrente destinato che in pochi giorni ha raccolto cifre importanti grazie alla generosità di molti, tra aziende, associazioni e privati: che hanno permesso di acquistare tre ventilatori polmonari, un ecocolordoppler portatile con sonde, stampante e carrello, quattro sanificatori ad ozono professionali, un elettrocardiografo, un monitor multiparametrico, dispositivi di protezione individuale e altre attrezzature sanitarie.

Per l'ospedale si sono mosse anche l'Arcidiocesi e l'Avis di San Vero Milis che ha consegnato al nosocomio alcuni arredi, mentre l'associazione Oftal donerà oltre 200 uova di Pasqua agli operatori sanitari. Importante anche l'apporto dei privati che hanno dato il proprio contributo attraverso piattaforme di crownfounding. Generosità sottolineata dal Direttore generale della Assl, Mariano Meloni, che ringraziando tutti, ha commentato «Insieme siamo riusciti a dare vita a una nuova struttura ospedaliera nell'arco di poche settimane, è stato davvero un lavoro eccezionale».

Dalla prossima settimana sarà operativo al San Martino anche il laboratorio analisi Covid-19, in cui sarannoeffettuate le diagnosi sui tamponi inviati dall'Unità di crisi locale: una novità che permetterà di accelerare i tempi della diagnosi.

A Ghilarza invece il comitato “Delogu Bene Comune” ha lancia una raccolta fondi per sostenere l'ospedale. L'iniziativa coinvolge anche le Unioni del Guilcier e del Barigadu e l'associazione Nino Carrus. L’obbiettivo è dotare la struttura e il personale di ausili e di strumentazioni indispensabili nell'ipotetica gestione di un reparto Covid nel caso se ne rivelasse la necessità e soprattutto. Oggi l’ospedale è praticamente non funzionante.(ha collaborato Maria Antonietta Cossu)

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