La Nuova Sardegna

ZERFALIU. L’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19 sta mettendo in difficoltà tutti. In particolare chi deve controllare il territorio per verificare se le restrizioni imposte dai provvedimenti della presidenza del Consiglio dei ministri vengano osservate o meno. In quella catena ci sono anche gli amministratori locali, ai quali è riservato il compito di farle rispettare dai propri cittadini.

I sindaci sono in prima linea chiamati ogni giorno a dare risposte alle domande dei loro amministrati. E quando le risposte ricevute non piacciono, non è raro che qualcuno si senta autorizzato ad attaccare sui social network chi ha la responsabilità di gestire l’amministrazione pubblica. Sono attacchi che, nei giorni scorsi, sono stati indirizzati anche al sindaco Pinuccio Chelo che è stato accusato di immobilismo e di non aver avviato le pratiche di sanificazione, che peraltro sono state effettuate regolarmente. «In questa grave emergenza – dice il primo cittadino – mi sarei aspettato la collaborazione di tutti. Invece il comportamento, per fortuna di pochi, animato da chissà quale rancore, rischia di vanificare il lavoro che stiamo facendo per contrastare la diffusione del Coronavirus. Creare confusione e alimentare la sfiducia nella popolazione già provata dalla situazione contingente, significa peggiorare le già precarie condizioni di vivibilità di tutti. Mi dispiace evidenziare che chi non ha la possibilità di mettersi in evidenza con azioni meritorie verso la comunità, lo faccia sui social, peraltro diffondendo notizie false con l’intento di screditare l’operato dell’amministrazione, che sta facendo il massimo per tenere lontano il contagio dal nostro paese». Se l’azione denigratoria nei confronti dell’amministrazione dovesse continuare, il sindaco non esclude di adire alle vie legali.