La Nuova Sardegna

Oristano

«Divieto inaccettabile» Figus scrive al Governo

di Piero Marongiu
«Divieto inaccettabile» Figus scrive al Governo

“Guerra” dei confini. Il sindaco di Santa Giusta all’attacco del collega di Oristano «I miei compaesani devono poter andare nei market del capoluogo»

18 aprile 2020
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SANTA GIUSTA. Se non stesse creando problemi ai cittadini, la diatriba sorta con il Comune di Oristano, che impedisce ai santagiustesi di recarsi nei centri commerciali del capoluogo a fare la spesa, farebbe persino sorridere. Ma così non è. E l’interpretazione della circolare che vieta alle persone di uscire dai luoghi di residenza senza un motivo valido per contrastare la diffusione del coronavirus, giudicata troppo rigida dal sindaco Antonello Figus, molto probabilmente finirà sulla scrivania della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

Il sindaco del capoluogo Andrea Lutzu non rilascia alcuna dichiarazione sull’argomento, ma il suo punto di vista non viene accolto dalle tante persone in difficoltà, quelle che si dibattono quotidianamente tra l’esigenza di fare la spesa e i conti da far tornare con i pochi soldi disponibili. In tale situazione, risparmiare anche pochi euro di risparmio sui generi alimentari può significare avere da mangiare per più giorni.

«È così – spiega il sindaco di Santa Giusta Antonello Figus –. Molti cittadini mi chiamano per chiedermi perché non possono recarsi in un centro commerciale che dista meno di 200 metri dal paese per fare la spesa, visto che i costi dei generi alimentari sono inferiori rispetto a quelli degli altri negozi. È una situazione davvero mortificante che mi causa grande amarezza, perché finora non è stato possibile trovare un punto di sintesi che la risolvesse la questione. Allora, visto che i miei appelli sono rimasti lettera morta, non mi rimane che scrivere una lettera al ministero dell’Interno per capire se l’applicazione così rigida dei quei divieti sia corretta o meno. Secondo me le restrizioni erano rivolte a chi, con la chiusura delle fabbriche del Nord, avrebbe cercato di fare rientro nei luoghi di origine e non per chi sconfina di duecento metri dal Comune di residenza per risparmiare qualche euro indispensabile in questo periodo».

Figus non vuole alimentare polemiche, tuttavia sottolinea che a perdere è la solidarietà: «Sono giorni difficili per tutti, eppure il sostegno verso le persone più fragili, anziani e malati, non è mancato in nessun luogo. Episodi che hanno avuto per protagonisti persone sensibili e pronte a spendersi per gli altri, rivelatesi determinanti quando si tratta di alleviare le sofferenze di chi rischia di rimanere indietro. Ed è proprio nell’ottica della solidarietà che mi viene difficile comprendere e accettare decisioni che non fanno altro che peggiorare la già precaria condizione in cui si trovano le famiglie più deboli a causa dell’emergenza, che da sanitaria si sta trasformando in economica e sociale».

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