La Nuova Sardegna

Oristano

La strada diventa comunale, ora si può costruire

di Davide Pinna
La strada diventa comunale, ora si può costruire

Acquisito dall’Anas un tratto della 292: cambiano le norme urbanistiche a Massama e Nuraxinieddu

24 aprile 2020
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ORISTANO. Non c’è solo la salvaguardia dell’esistente, fra gli effetti della delibera comunale che ha istituito ufficialmente il centro abitato unico per le frazioni cittadine di Nuraxinieddu e Massama. Cadono infatti i vincoli sulla distanza fra la 292 e gli edifici e questo potrebbe avere importanti ripercussioni sull’impianto urbanistico che d’ora in poi potrà svilupparsi ai due lati dell’asse viario che porta dalla 131 all’ingresso nord del capoluogo.

Il destino dei due paesi, entrambi comuni autonomi fino al 1927, non cambierà e resteranno due entità separate fra loro. Con il passaggio alla gestione comunale del tratto di strada lungo circa due chilometri che va dal bivio per l’Istituto Agrario fino al cimitero di Massama, mutano però gli assetti urbanistici e per i proprietari di case o terreni questo significa parecchio.

Fintanto che il tratto di strada fosse rimasto alla gestione Anas, infatti, bisognava rispettare delle distanze tra gli edifici e la sede stradale di trenta metri. Questa fascia di rispetto si riduce, con l’istituzione del centro abitato e può arrivare anche praticamente ad azzerarsi. «Ci sono molti terreni che ricadono in zona C, nell’area interessata dalla delibera – spiega Giuseppe Pinna, dirigente del settore Sviluppo del territorio del Comune –. Prima, chi voleva costruire in quei terreni, doveva mantenere una distanza di 30 metri tra edifici e sede stradale. Ora, invece, la fascia di rispetto ammonta a 5 metri. Per i terreni che ricadono in zona B, la distanza si azzera».

Non mutano gli indici di fabbricabilità, ma in molti casi i proprietari dei terreni non li avevano sfruttati fino in fondo proprio a causa delle imponenti fasce di rispetto, quindi in molti potranno avere la possibilità di fare qualche aggiunta di cubatura. In futuro, poi, non si può escludere un cambiamento degli stessi strumenti urbanistici previsti dal Puc.

Aumentano anche le prospettive di valorizzazione per l’area verde circostante la chiesetta abbandonata di San Nicola, a Massama, che si affaccia proprio sulla 292. «Certamente è possibile, adesso, immaginare un parchetto che abbia accesso sia dal lato del paese che da quello della strada, ovviamente tenendo in considerazione le misure di sicurezza necessarie». I ruderi, nascosti in una fitta foresta di rovi fino a qualche anno fa, sono riemersi grazie al lavoro degli stessi massamesi, ma l’area non è sfruttata.

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