La Nuova Sardegna

Oristano

Test per il virus in regalo, ma la Assl non può usarli

di Michela Cuccu
Test per il virus in regalo, ma la Assl non può usarli

Il segretario della Uil Zucca attacca i vertici dell’Ats che non sblocca le pratiche «Il laboratorio ha iniziato a fare i tamponi ma non gli esami sierologici»

24 aprile 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. «Ci hanno donato 400 kit per i test sierologici ma la Regione non autorizza ancora il laboratorio del san Martino ad utilizzarli». Le parole sono del segretario della Uil fpl, Michele Zucca che denuncia una situazione a dir poco paradossale. Qualche giorno fa la Assl aveva annunciato come il laboratorio analisi dell’ospedale fosse finalmente diventato operativo per la ricerca del virus SARS-CoV2 sui tamponi nasofaringei e per l’indagine sierologica dei soggetti potenzialmente portatori. «L'attività può prendere avvio grazie al superamento delle iniziali difficoltà legate all'approvvigionamento di materiale diagnostico e alle donazioni pervenute dalla Banca di Credito Cooperativo di Arborea, che ha fornito i primi 400 kit per la ricerca rapida, e dall’Ordine dei Medici della Provincia di Oristano, che ha convogliato le donazioni per l’acquisto di strumenti, tra cui la cappa a flusso laminare, e consumabili necessari per la diagnostica molecolare (tamponi), oltre che reagenti rapidi per i test sierologici» era scritto in un comunicato datato 17 aprile. Oggi il sindacato rivela un aspetto che lascia increduli: «Oggi (ieri, per chi legge) sono iniziate finalmente le analisi sui tamponi, ma non quelle sierologiche, per i quali manca ancora l'autorizzazione regionale». La denuncia del segretario della Uil fpl è particolarmente dura: «Gran parte del personale, sanitario e non, della Assl non è stato sottoposto ad alcun test, a parte i tamponi eseguiti sugli operatori che si sapeva essere entrati in contatto con pazienti Covid-positivi. Quei kit sierologici potrebbero essere utilizzati sul personale, per mettere al sicuro sia i lavoratori che gli utenti. Si tratta di test rapidi, gli stesi che si vogliono utilizzare per le verifiche a tappeto già annunciate e non solo in Sardegna. Qui si potrebbe iniziare subito, ma come al solito ci si mette di traverso la burocrazia». Il giudizio di Zucca sulla vicenda è particolarmente severo: «È mio dovere, da sindacalista, rivendicare il rispetto del diritto dei lavoratori alla sicurezza e alla salute sul luogo di lavoro. È davvero sorprendente come, si proceda solo in caso di emergenza e mai per prevenire, che se andiamo a ben vedere, è il colmo dato che parliamo di un’Azienda sanitaria pubblica. Ad oggi, i dati dimostrano che Oristano ha registrato meno casi di contagio che altrove – conclude – ma i test fatti sono ancora molto pochi e soprattutto non sono stati eseguiti su gran parte del personale sanitario sia pubblico che privato».

In Primo Piano
Meteo

L’isola si risveglia in pieno inverno: Bruncuspina a -3° e tetti imbiancati a Fonni

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative