La Nuova Sardegna

Oristano

Tributi addio, il Comune al verde

di Davide Pinna
Tributi addio, il Comune al verde

Senza Cosap, Imu, Tari, parcheggi e mense: buco milionario nelle casse dell’amministrazione

28 aprile 2020
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ORISTANO. «Lo Stato, giustamente, va in Europa a chiedere maggiore flessibilità. Dovrebbe però coerentemente lasciare più spazio di manovra ai Comuni, che vedranno un calo delle entrate a causa dell’emergenza». L’assessore al Bilancio Angelo Angioi (FdI) ancora non conosce le cifre esatte di quanto verrà a mancare e anche dare un’indicazione di massima è al momento molto difficile, ma la sensazione è che il numero delle persone che non possono pagare i tributi locali aumenterà, vista la crisi economica che attanaglia sempre più cittadini e attività imprenditoriali.

«Stiamo attenti – spiega Angioi –, non possiamo parlare di evasione dei tributi in questo caso. Ad aumentare saranno i numeri di quelli che, anche volendo, non possono pagare». Sono soprattutto Cosap, il canone per l’utilizzo del suolo pubblico che vale ogni anno 307mila euro, Tari, la tassa sui rifiuti che porta quasi 6 milioni, e l’Imu che ne vale 5, i tributi che rischiano di vedere diminuiti drasticamente gli introiti allo sblocco delle scadenze, per ora posticipate agli inizi dell’estate per dare un po’ di respiro a chi sta annaspando nella crisi di liquidità.

E allora, dato che ai cittadini non si può chiedere uno sforzo ulteriore e, anzi, il Comune sta valutando se e come intervenire per una parziale riduzione del fardello fiscale, l’aiuto ai bilanci degli enti locali deve arrivare dalle leve in mano allo Stato: «Dobbiamo accantonare nel fondo crediti di dubbia esigibilità il 95% dei tributi non riscossi. Questo sottrae grosse cifre al nostro bilancio. Basterebbe che lo Stato riducesse quella percentuale al 70% e potremmo far fronte meglio alle difficoltà di bilancio».

Discorso simile a quello per il fondo di solidarietà, un prelievo automatico da parte dello Stato sull’Imu raccolta dai comuni con l’obiettivo di diminuzione le sperequazioni fra gli enti locali senza gravare sul bilancio nazionale. «Ogni anno, il Comune di Oristano versa al fondo di solidarietà 1 milione e 500mila euro, quale che sia la cifra raccolta attraverso l’Imu. Anche in questo caso lo Stato dovrebbe intervenire per ridurre la quota, consentendoci di utilizzare le risorse per le spese del bilancio».

Il bilancio, punto dolente della polemica fra maggioranza e opposizione. Angioi respinge le accuse: «Ci dicono che stiamo approvando un documento vecchio, ma non è un caso se si chiama bilancio di previsione. È uno strumento dinamico, a cui seguiranno per forza di cose tante variazioni subito dopo la sua approvazione. Ora però dobbiamo sbloccarlo per garantire i servizi sociali e la partenza dei lavori pubblici».

Sono azzerati completamente, negli ultimi due mesi, anche gli introiti che il comune ricava dai parcheggi a pagamento: impensabile far stare in strada, deserta peraltro, gli ausiliari del traffico e dunque il servizio è stato sospeso. Oltre alla percentuale guadagnata sui biglietti emessi, il Comune incamera totalmente anche i proventi delle multe emesse dagli ausiliari. «Certo, è un incasso in meno per il Comune – conferma Angioi –, ma il problema più grave in questo caso è per la società concessionaria del servizio».

Stesso discorso per i proventi derivanti dalle mense o dalle rette degli asili. Non si tratta di grandi cifre, stando ai dati del 2019: dai parcheggi il Comune ha ricavato 82mila euro, dalle mense e dalle rette degli asili rispettivamente 197mila e 240mila. Soldi che in parte mancheranno quest'anno.

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