La Nuova Sardegna

Oristano

Sa Rodia, in ritardo i lavori nella scuola

Sa Rodia, in ritardo i lavori nella scuola

Maria Obinu (Pd): «Budget già esaurito, a rischio la riapertura a settembre»

03 maggio 2020
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ORISTANO. Gli alunni di Sa Rodia potrebbero dover rinunciare alla propria scuola anche all’inizio del prossimo anno scolastico. Il rischio è concreto, secondo la denuncia della consigliera comunale del Partito Democratico, Maria Obinu. Con la necessità di più aule dovuta al distanziamento sociale, il problema si prospetta ancora più grave di quel che già è, come se già non fosse bastato l’esilio forzato delle elementari in altri istituti cittadini, dopo il crollo e la dichiarazione di inagibilità dello scorso ottobre.

«Il budget a disposizione per i lavori si sarebbe esaurito, a causa di una errata quantificazione del danno dovuto al crollo – afferma la consigliera –. I lavori rischiano di non essere portati a conclusione in tempo anche con la riapertura dei cantieri». Che i costi siano più alti di quanto preventivato dall’amministrazione in un primo momento, lo conferma anche la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo 4, Giuseppina Loi, che aggiunge: «Non siamo disposti a farci ospitare anche per il prossimo anno scolastico nei locali delle elementari di via Bellini. Le opere dovevano essere fatte con rapidità, continuiamo a sollecitare il Comune affinché ciò avvenga».

I problemi erano insorti quando già si stava lavorando sul tetto delle scuole di via Cairoli. In seguito alle piogge di fine ottobre venne giù una parte del controsoffitto e si registrarono allagamenti in tutti i locali, con danni significativi agli impianti elettrici. Le polemiche si concentrarono subito sulla programmazione dei lavori di scoperchiamento, in concomitanza con il periodo più piovoso dell’anno. Inizialmente la giunta prospettò un possibile ritorno in aula a dicembre 2019, ma la doccia fredda arrivò alla vigilia di Natale: «L’edificio non sarà pronto prima di settembre» affermò l’ex assessora, Stefania Zedda.

La prima quantificazione dei danni, con il conseguente aggravio sui lavori già finanziati, fu stimata in commissione Lavori Pubblici in 55mila euro. Questa la cifra che serviva per portare a termine i lavori, secondo quanto affermato dal dirigente comunale. Ora, però, sembra che quel calcolo sia sbagliato e non di poco e che sarà quindi necessario cercare ulteriori finanziamenti per riaprire la scuola. Resta da risolvere anche la questione di eventuali responsabilità per quel crollo, come era stato chiesto dall’opposizione e anche dagli esponenti di Fratelli d’Italia, oggi in maggioranza. (dav.pi.)

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