La Nuova Sardegna

Oristano

Tamponi, ritardi al San Martino

di Eleonora Caddeo
Tamponi, ritardi al San Martino

L’Ordine dei Medici attacca la Assl. Secondo il suo presidente Sulis bisogna testare subito i ricoverandi

07 maggio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. L’Ordine provinciale dei Medici indossa e guantoni mette da parte la diplomazia. Le due priorità fondamentali per la salute del territorio, i test per tutti gli operatori del San Martino e per i ricoverabili, non sono, secondo l’Ordine, al centro della programmazione della Assl di Oristano.

Antonio Sulis, presidente dell’Ordine dei medici provinciale, in trincea sin dai primi giorni del propagarsi della pandemia, aspetta di ricevere risposte rapide e aiuti concreti per tutti i sanitari del nosocomio.

Priorità che secondo l’Ordine sono state dimenticate e non possono più attendere i tempi di scelte politiche e burocratiche. Le analisi richieste dal presidente dell'ordine infatti sono i tamponi rapidi e i prelievi ematici per accertarsi della presenza di anticorpi che dovevano essere effettuati su tutti i sanitari sin dallo scorso marzo e di cui, dopo due mesi, è appena iniziato l'organizzazione e lo svolgimento.

«Chiediamo con forza i tamponi a tutti i sanitari che operano al San Martino – ribadisce Sulis – e contestualmente chiediamo che vengano eseguiti i tamponi anche ai pazienti che arrivano al presidio di emergenza urgenza. Tamponi necessari per tutelare personale e degenti dell'ospedale».

Sono state troppe le mancanze, a partire dall'assenza degli strumenti necessari non solo per effettuare le analisi ma ancor prima per garantire le misure necessarie di sicurezza per i sanitari, che hanno fatto dilatare il tempo dei controlli diagnostici per verificare possibili pazienti asintomatici affetti da coronavirus di quasi due mesi.

Carenze di controlli che paradossalmente sembrano riguardare ancora e solamente il San Martino. In molte altre strutture sanitarie della provincia i tamponi sono già stati effettuati o in corso, come conferma il presidente dell'ordine dei medici provinciale.

«Oggi (ieri, ndr) stanno effettuando i tamponi al personale sanitario del Santa Maria Bambina, analisi già effettuate alla Rsa di Milis, nelle case di riposo in città e in altre strutture sensibili ed esposte al pericolo Covid-19». Quale sia lo stato dei controlli sul personale sanitario del San Martino non è chiaro.

I tamponi su medici, infermieri e operatori socio sanitari dovrebbero essere già iniziati, o quantomeno programmati e avviati. Quel che è certo è che da qualche giorno sono iniziati i prelievi sui medici di famiglia, sottoposti a analisi per verificare la presenza di anticorpi, segno di una passata e superata positività al virus. Solo se uno di questi dovesse risultare positivo al Covid-19, il controllo sul medici proseguirebbe con il tampone nasale, in caso contrario farà fede il valore negativo dell’immunoglobulina. «La priorità ora è stanare gli asintomatici – conclude Sulis – oggi siamo in grado di fare tamponi rapidi, che nel giro di poco tempo riescono a darci risposte diagnostiche attendibili. Facciamo questi test rapidi a tutto il personale del San Martino e ai pazienti in ingresso così come avviene in tutta la Sardegna, non possiamo attendere».

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative