La Nuova Sardegna

Oristano

I lavoratori ex Compau: «Ci hanno dimenticato»

I lavoratori ex Compau: «Ci hanno dimenticato»

Marrubiu, protesta contro il Comune che non trova modo di impiegarli nonostante i finanziamenti

13 maggio 2020
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MARRUBIU. La continuità lavorativa e salariale è un a sorta di miraggio per i lavoratori che un tempo prestavano il loro servizio alla Compau. Chiusa la fabbrica ed esaurito il lungo percorso degli ammortizzatori sociali, sette lavoratori erano stati riassorbiti, assieme ad altri 350 di tutta la Sardegna, in vari enti alle dipendenze della Regione o alle Assl. Si torna indietro addirittura al 2011 quando i lavoratori furono destinati per la prima volta al Comune di Marrubiu. Da allora tutto sembrava filare liscio: lavoro garantito, stipendio conseguente e tranquillità.

Poi è accaduto qualcosa, perché adesso i sette lavoratori si ritrovano a braccia conserte in attesa del lavoro che non c’è più. Sparito nel nulla, spiegano, nonostante la Regione abbia regolarmente finanziato il loro impiego con 21mila euro per ciascuno per ogni anno di impiego. Sino al 2018 nulla lasciava presagire che ci sarebbero stati dei problemi, poi all’improvviso il meccanismo si è inceppato. «Dal 2019 si è entrati in una situazione alquanto incompressibile e per noi lavoratori demoralizzante se si pensa che con la finanziaria regionale approvata a dicembre 2018 sono stati stanziati ben 8 milioni all’anno per il triennio 2019-2021», raccontano. La cifra equivale per l’appunto a quasi 21mila euro per ogni operaio, «solo che nel 2019 ci siamo ritrovati ad iniziare il lavoro solo dal 1° ottobre, e a essere esternalizzati con coop di tipo B».

Significa che per i primi mesi non hanno avuto alcun incarico dal Comune e che l’inserimento nel giro delle cooperative si mangia buona parte del compenso perché una quota è automaticamente da destinare al pagamento dell’Iva. Il 2020 poi è stato un disastro. Tra emergenza sanitaria e ritardi le opportunità sono state ridottissime, eppure «in quasi tutti gli altri enti si sta dando una continuità lavorativa e quindi salariale. Noi invece dal 1° aprile siamo nuovamente senza il lavoro e non per colpa del Covid. Ci chiediamo se sia possibile continuare con questa situazione e se Regione non intenda chiarire e risolvere questa e altre problematiche dando magari delle linee guida o dando la possibilità di poter cambiare ente senza nessun vincolo di nullaosta, visto che abbiamo cercato di percorrere anche questo percorso vedendoselo negare».

Al comune spetta ora la risposta. (e.carta)

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