La Nuova Sardegna

Oristano

Il centro storico chiuso al traffico nei fine settimana

di Eleonora Caddeo
Il centro storico chiuso al traffico nei fine settimana

Con i tavoli su strada e spazi all’aperto più sicuri i locali Ma la Confcommercio non è entusiasta del progetto

13 maggio 2020
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ORISTANO. L'immagine è quella di un grande centro commerciale a cielo aperto, dove il centro storico, chiuso al traffico delle auto nei fine settimana dalle otto di sera alle sei del mattino, diventi una grande isola pedonale.

Nelle strade al posto dei parcheggi, e dove lo spazio lo permetterà, tanti tavolini per gustare bevande o cibo all'aria aperta e spazi a disposizione dei negozi che vorranno sfruttarli. Così la città, e in particolare le attività produttive del centro storico, potrebbero ritrovarsi nei prossimi mesi estivi, nel tentativo di svegliarsi dal torpore in cui, anche l'economia cittadina, è piombata durante i due mesi di chiusura forzata a causa dell'emergenza coronavirus.

L'idea, nata secondo quanto ribadiscono gli assessori alle attività produttive e al bilancio, Maria Bonaria Zedda e Angelo Angioi, oltre un mese fa durante gli incontri informali e a distanza delle giunta comunale, mentre senza troppo clamore si cercavano strumenti per risalire la china durante la fase due, è in fase di valutazione nei palazzi comunali, e sembrerebbe diventare sempre più concreta.

Un progetto che oltre a chiudere il centro storico al traffico veicolare nei fine settimana estivi, come una sorta di notti bianche prolungate, lasciando spazio alla voglia di passeggiate all'aria aperta dei cittadini, punta ad essere una misura d’aiuto per il commercio e in particolare per tutte quelle attività come bar, pizzerie e ristoranti penalizzate all'interno delle mura dei propri locali dalle misure di sicurezza per il Covid-19, che impongono di riservare quattro metri quadri a persona, compensando con uno spazio all'esterno della propria attività.

Sulla chiusura oraria sembra esserci però perplessità proprio dall'associazione di categoria, la Confcommercio, che coordina oltre trecento delle attività commerciali del centro. Per il momento non ci sono dichiarazioni ufficiali, ma secondo quanto riferiscono gli addetti ai lavori, l’associazione di categoria non sarebbe entusiasta del progetto.

Così come ideata, ma si tratta di una prima fase, l’iniziativa avvantaggerebbe pochi, ossia bar, ristoranti e pizzerie, e penalizzerebbe la maggioranza delle attività, i cui clienti abituati ad arrivare in auto sin davanti al negozio, potrebbero preferire far acquisti altrove.

Dal Comune gli assessori alle attività produttive, Maria Bonaria Zedda, e al bilancio, Angelo Angioi, confermano comunque la volontà di portare avanti l'idea, al momento in fase di valutazione, convidendo quanto più possibile, valutando i dubbi ma senza fermarne l'operato.

Intanto stanno concretizzandosi altri interventi a sostegno delle attività produttive. «La prossima settimana arriveremo a chiudere il discorso dei trecentomila euro di contributi alle attività produttive – spiega l'assessora Zedda – un aiuto concreto e tangibile che andrà o ad abbattere in parte i costi della tassa comunale sui rifiuti o il canone del suolo pubblico».

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