La Nuova Sardegna

Oristano

Laconi, riaperto al pubblico il parco Aymerich

di Ivana Fulghesu
Laconi, riaperto al pubblico il parco Aymerich

Piccolo ritorno alla normalità anche se ancora non ci sono comitive e le limitazioni sono tante

15 maggio 2020
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LACONI. Riapre il parco Aymerich, ma senza visitatori. Probabilmente la situazione per una delle mete più gettonate delle gite in Sardegna cambierà ben presto grazie alla ritrovata autonomia negli spostamenti. Il primo giorno di riapertura al pubblico è stato lunedì, ma da allora i sentieri del bosco continuano a essere pressoché deserti. I suoni all’interno del parco urbano più grande della Sardegna, paradiso dei botanici, con i suoi 22 ettari di estensione, sono solo quelli consueti della natura: il fragore dell’acqua, il fruscio delle foglie mosse dal vento e il cinguettio degli uccellini. Nessun vociare di persone e gruppi come nelle belle giornate di primavera.

Ci vorrà del tempo prima di rivedere le comitive nelle diverse aree picnic che per il momento restano chiuse. Da lunedì si vedrà quali saranno le disposizioni. Per l’ingresso al parco, infatti si dovranno rispettare alcune prescrizioni. Si potrà accedere solo con la mascherina, compresi i bambini a partire da 6 anni, e i dispositivi di protezione delle vie respiratorie dovranno essere indossati nei casi in cui possano crearsi situazioni di eccessivo avvicinamento tra le persone come all'ingresso e ai controlli.

È vietato, inoltre, l’utilizzo delle panchine a più di una persona alla volta, eccetto agli appartenenti allo stesso nucleo familiare. Non sono consentite l'attività motoria e le passeggiate in gruppo. Regole che tutti dovranno rispettare proprio per consentire che questo luogo possa restare aperto al pubblico, senza rappresentare un’occasione per creare anche piccoli assembramenti.

Cosi in questo lungo periodo di limitazioni anche una passeggiata nel bosco può certamente apportare notevole beneficio psicofisico di cui, al momento, possono godere soltanto i residenti, ma non si deve trascurare che il parco rappresenta l’attrattiva principale per il turismo della cittadina. L’auspicio è che, appena ci saranno le condizioni di sicurezza, torni a essere la meta privilegiata di tanti visitatori. E per un simile patrimonio di inestimabile valore si pensa anche alla necessità di predisporre un piano di salvaguardia a tutela di un ecosistema delicato che però presenta delle fragilità. Anche nei giorni precedenti alla riapertura, gli operai hanno dovuto lavorare per mettere in sicurezza i sentieri e ripristinare ai danni causati dal vento.

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