Lavori infiniti e proteste sulla 292
di Davide Pinna
Sbarrati la rotonda e altri accessi per la strada che porta all’ingresso nord del capoluogo
15 maggio 2020
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ORISTANO. Comincia riconoscendo al sindaco Lutzu il merito di aver mantenuto gli impegni sul passaggio alla gestione comunale del tratto della statale 292 tra Nuraxinieddu e Massama. Poi, però, la lettera che Mario Faedda, del gruppo di residenti Massama Futura, ha inviato al primo cittadino diventa qualcosa a metà tra il quaderno delle doglianze delle frazioni e un elenco di proposte per migliorarne la vita.
Il punto centrale è il mistero della rotonda che smista il traffico tra la 292, la provinciale 60 per Baratili, il centro abitato delle due frazioni, all’altezza del camposanto di Nuraxinieddu. La rotatoria è pronta, addirittura prontissima dato che c’è anche la segnaletica. Eppure l’accesso da Nuraxinieddu, che interessa anche buona parte dei cittadini di Massama, è chiuso nonostante i lavori degli operai in quel tratto sembrano essersi conclusi a novembre 2018. «La rotonda farebbe risparmiare tempo e distanze», spiega Faedda. Poco più a Nord, ora siamo in territorio di Massama, c’è invece il problema di via Campidano: strada di penetrazione in una lottizzazione, si interrompe a 30 metri dalla 292 perché quella era la fascia di rispetto prevista in passato. Con il passaggio alla gestione comunale le fasce di rispetto sono diminuite notevolmente e quella terra di nessuno non ha più senso. «Si potrebbe almeno completare il nastro di asfalto – suggerisce Faedda –, onde evitare che erbacce, rovi, immondezza rendano impraticabile il percorso ai pedoni che vogliono un’alternativa a via Carlo Emanuele, il viale alberato che collega le due frazioni, o vogliono raggiungere a piedi la chiesetta di San Nicola».
Altro punto dolente, i ruderi dimenticati per anni e sepolti da una selva oscura di rovi, proprio della chiesa che hanno anche valore storico-artistico. «Salvate l’edificio, prima che le radici ne minino definitivamente la struttura. Intanto – propone Faedda – inserite il sito nel verde pubblico cittadino, così che possa essere curato con una certa frequenza».
Grossi sono invece i problemi dei residenti nel centro abitato, un solo ufficio postale per quasi duemila abitanti, un solo parroco per sei paesi da Zerfaliu a Nuraxinieddu. Niente, però, in confronto a quelli di chi abita o ha attività produttive nell’agro verso Donigala, Baratili, Riola e Zeddiani. «Non fruiscono di servizi idrici e fognari – spiega Faedda – nonostante abbiano fatto richiesta ad Abbanoa. Il fatto è che il Comune che deve portare la rete comunale oltre la 292 e a quel punto Abbanoa provvederebbe agli allacci».
Le ultime righe sono dedicate alla richiesta di realizzare aree per la sosta in sicurezza degli autobus e infine la questione degli attraversamenti pedonali: «Il sottopasso realizzato vicino al cimitero è un’enorme spesa inutile, non lo userà mai nessuno. Non si possono avere dei normali attraversamenti come già accade in alti tratti urbani della 292?».
Il punto centrale è il mistero della rotonda che smista il traffico tra la 292, la provinciale 60 per Baratili, il centro abitato delle due frazioni, all’altezza del camposanto di Nuraxinieddu. La rotatoria è pronta, addirittura prontissima dato che c’è anche la segnaletica. Eppure l’accesso da Nuraxinieddu, che interessa anche buona parte dei cittadini di Massama, è chiuso nonostante i lavori degli operai in quel tratto sembrano essersi conclusi a novembre 2018. «La rotonda farebbe risparmiare tempo e distanze», spiega Faedda. Poco più a Nord, ora siamo in territorio di Massama, c’è invece il problema di via Campidano: strada di penetrazione in una lottizzazione, si interrompe a 30 metri dalla 292 perché quella era la fascia di rispetto prevista in passato. Con il passaggio alla gestione comunale le fasce di rispetto sono diminuite notevolmente e quella terra di nessuno non ha più senso. «Si potrebbe almeno completare il nastro di asfalto – suggerisce Faedda –, onde evitare che erbacce, rovi, immondezza rendano impraticabile il percorso ai pedoni che vogliono un’alternativa a via Carlo Emanuele, il viale alberato che collega le due frazioni, o vogliono raggiungere a piedi la chiesetta di San Nicola».
Altro punto dolente, i ruderi dimenticati per anni e sepolti da una selva oscura di rovi, proprio della chiesa che hanno anche valore storico-artistico. «Salvate l’edificio, prima che le radici ne minino definitivamente la struttura. Intanto – propone Faedda – inserite il sito nel verde pubblico cittadino, così che possa essere curato con una certa frequenza».
Grossi sono invece i problemi dei residenti nel centro abitato, un solo ufficio postale per quasi duemila abitanti, un solo parroco per sei paesi da Zerfaliu a Nuraxinieddu. Niente, però, in confronto a quelli di chi abita o ha attività produttive nell’agro verso Donigala, Baratili, Riola e Zeddiani. «Non fruiscono di servizi idrici e fognari – spiega Faedda – nonostante abbiano fatto richiesta ad Abbanoa. Il fatto è che il Comune che deve portare la rete comunale oltre la 292 e a quel punto Abbanoa provvederebbe agli allacci».
Le ultime righe sono dedicate alla richiesta di realizzare aree per la sosta in sicurezza degli autobus e infine la questione degli attraversamenti pedonali: «Il sottopasso realizzato vicino al cimitero è un’enorme spesa inutile, non lo userà mai nessuno. Non si possono avere dei normali attraversamenti come già accade in alti tratti urbani della 292?».