La Nuova Sardegna

Oristano

Di meno e distanti, ma si torna a sudare

di Enrico Carta
Di meno e distanti, ma si torna a sudare

La palestra NetWell di Cabras riduce i gruppi e tra un turno e l’altro c’è uno spazio di una ventina di minuti per sanificare

21 maggio 2020
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CABRAS. La seconda volta arriva a pochi mesi dall’esordio. «Abbiamo incassato un bel pugno nel volto, ma non siamo andati al tappeto e ora siamo di nuovo qui», racconta Carlo Scanu, responsabile assieme ad Antonio Lombardi della palestra NetWell di Cabras, che aveva aperto i battenti alla fine della scorsa estate e contava in pochi mesi circa trecento iscritti seguiti da tredici istruttori. «Sembra passata una vita e ora affrontiamo una piccola rivoluzione nel modo di gestire la nostra attività», racconta su questa che può essere definita come l’alba della ripresa.

Rispetto a tre mesi fa è come se si entrasse in un luogo completamente diverso. Messe da parte, ma non del tutto, le videolezioni «che hanno funzionato benissimo e ci hanno permesso di stare a galla», si riprende a sudare dentro la palestra di piazza don Sturzo stando attenti alle tante novità imposte dai protocolli. La prima delle quali è quella degli orari e del ridimensionamento dei gruppi. «Se prima lavoravamo con diciotto persone per volta in ciascuna delle due sale da cento metri quadri, adesso dobbiamo quasi dimezzare gli accessi – prosegue Carlo Scanu –. Ma non è certo l’unica novità. Siamo fortunati perché la struttura ci consente di avere un ingresso separato dall’uscita per cui facciamo in modo che i gruppi non si incontrino mai. Avere uno spazio all’aperto ci consente poi di svolgere lì, almeno in questo periodo, le sessioni di spinning. In ogni caso abbiamo previsto uno stacco di circa 25 minuti tra una sessione di allenamento e l’altra per poter provvedere alla sanificazione che comunque effettuavamo già in passato costantemente. Era una buona regola che adesso risulta ancora più indispensabile».

L’igiene è diventata ancor più prioritaria e così, oltre a incentivare gli sportivi a portare con sé il tappetino personale, all’ingresso viene fornito un sacchetto che servirà per riporre gli indumenti. Non basta, perché oltre a misurare la temperatura di ciascun iscritto col termoscanner, chi partecipa alle attività dovrà compilare un’autocertificazione non molto dissimile da quelle conosciute e utilizzate sino a pochi giorni fa per uscire da casa. «Gli iscritti garantiscono in quel modo di non avere sintomi che possano essere riconducibili al coronavirus. Noi facciamo il resto, mettendo loro a disposizione il disinfettante. Sin dall’ingresso in palestra, guardando il pavimento, ci si rende poi conto che ci sono nuove norme. Il nastro adesivo segnerà le distanze minime da rispettare, ma non faremo troppa fatica ad adattarci alle novità sperando che tutto ritorni come prima già alla fine dell’estate.

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