La Nuova Sardegna

Oristano

Scuole, nessuna campagna acquisti

Scuole, nessuna campagna acquisti

Il sindaco di Laconi rassicura: non cercheremo di “catturare” iscritti da altri centri

26 maggio 2020
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LACONI. Classi salve, scuole in difficoltà. Il rientro a settembre sarà, forse, senza le temute pluriclassi, dopo l’allarme lanciato dai Sindaci sul fatto che le aule con un più alto numero di alunni rappresentano un rischio per la salute, in quanto non possono garantire il distanziamento personale e pertanto il rispetto delle misure anticontagio. Ma per le scuole dei piccoli numeri il rischio di tagli rappresenta una costante e la questione si trasforma in un acceso scontro politico. Uno scontro a suon di documenti tra opposizione e maggioranza che negli ultimi giorni ha visto l’amministrazione comunale replicare alla critica politica della minoranza. Per le minoranze l’attuale situazione delle istituzioni scolastiche è frutto di errori del passato e più recenti. Una delle critiche rivolta alla maggioranza è di «non aver intrapreso alcuna azione con le amministrazioni del territorio per aumentare il numero degli iscritti e di non aver fatto nulla per rendere appetibile ai bambini di Nureci la frequenza scolastica a Laconi invece che in altri plessi». «Su quella vicenda – replicano gli amministratori di Giovine Laconi – bisogna precisare che fu una scelta dei genitori di Nureci sia iscrivere i bambini nella scuola di Laconi che iscriverli in altra scuola in seguito, l’amministrazione non ha né favorito né osteggiato la loro permanenza». Sul futuro il sindaco Paola Zaccheddu ha le idee chiare: «le nostre politiche scolastiche continueranno con comportamenti altruisti, rispettosi delle comunità vicine e delle amministrazioni che le rappresentano. Continueremo a fare le nostre politiche scolastiche adoperando tutte le possibili strategie organizzative e logistiche con l’obiettivo unico di difendere il permanere a Laconi dei tre ordini: infanzia, primaria e secondaria; con le sole nostre forze senza campagne acquisti per aumentare gli iscritti a danno delle scuole di altre comunità vicine. I veri responsabili di questi disastri – sottolineano gli amministratori laconesi – sono il Ministero dell’istruzione e l’assessorato regionale all’istruzione ovvero il soggetto che ha competenza primaria nell’organizzazione della rete scolastica». (iv.ful.)

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