La Nuova Sardegna

Oristano

Consiglio flop: le commissioni non ripartono

di Davide Pinna
Consiglio flop: le commissioni non ripartono

Impossibile costituirle col voto da remoto. Rinviata pure la discussione sulle mozioni della minoranza

28 maggio 2020
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ORISTANO. Chi sperava che la seconda volta le cose andassero un po’ meglio, si è accontentato di un consiglio comunale in videoconferenza nel quale, quantomeno, si sono evitate parolacce e spogliarelli, ma in cui la confusione ha regnato di nuovo sovrana. Nella prima fase soprattutto, durante la quale una voce fuoricampo, forse uno dei collaboratori tecnici del presidente Antonio Franceschi, alle prese con difficoltà nella gestione del software, sbotta: «Vedi che non è possibile?»

E alla fine, discussi gli atti dovuti, la maggioranza abbandona l’aula virtuale e fa saltare il numero legale, rinviando il dibattito sulle mozioni della minoranza al 4 giugno. Fra gli assenti anche il sindaco e la minoranza non la prende molto bene: «È una vergogna, complimenti al sindaco e alla maggioranza».

Il clima sicuramente non è dei più distesi, all’ordine del giorno ci sarebbe la ricomposizione delle commissioni, operazione che si è sempre svolta con voto segreto e scrutatori. La presidenza ha approntato un sistema di votazione a schermo, ma la minoranza chiede di avere garanzie sull’effettivo funzionamento. Alla fine Franceschi rimanda tutto alla prima seduta in presenza, con la maggioranza e lo stesso sindaco Lutzu abbastanza contrariati dalla decisione. Lo stesso sindaco attacca la minoranza: «La città ha bisogno che le commissioni riprendano a lavorare, ma è la minoranza che è in forte ritardo. Io vorrei portare in aula l’intervento sul lungomare di Torregrande, ma non posso farlo perché l’opposizione non ricostituisce le commissioni».

Piccata la risposta di Maria Obinu: «Accusate noi di ostruzionismo, ma in tre anni siete stati voi a riunirle pochissime volte. Pretendo le scuse ufficiali del sindaco». «Manco se mi puntano una rivoltella alla testa», la risposta del primo cittadino, che poi spiega: «Non c’era necessità di chiedere scusa, questo intendevo dire con quel rafforzativo».

Piccolo battibecco anche con Francesco Federico, che parla di «Sindaco stressato e nervoso», con Lutzu che risponde: «Sì, questi 90 giorni sono stati molto stressanti per me, vista l’emergenza. Non mi pare opportuno fare ironia».

Si passa infine all'approvazione dei debiti fuori bilancio e il dibattito si concentra sulla condanna da 7mila euro emanata dal Tar nei confronti del Comune per il fabbricato abusivo di via Leone XIII, per il quale, secondo i giudici, l’ente aveva rilasciato la concessione edilizia violando il Puc: la richiesta di chiarezza, sulle responsabilità di questo errore, arriva da maggioranza e opposizione.

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