La Nuova Sardegna

Oristano

il caso capo frasca 

Doccia fredda dal ministero, cento pescatori senza indennizzi

di Davide Pinna
Doccia fredda dal ministero, cento pescatori senza indennizzi

ARBOREA. Ancora nessuna soluzione in vista, per circa cento pescatori del comparto ittico esclusi dagli indennizzi dovuti allo stop della pesca a causa delle esercitazioni militari a Capo Frasca. Ne...

30 maggio 2020
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ARBOREA. Ancora nessuna soluzione in vista, per circa cento pescatori del comparto ittico esclusi dagli indennizzi dovuti allo stop della pesca a causa delle esercitazioni militari a Capo Frasca. Ne dà notizia il consigliere regionale di Forza Italia e sindaco di San Nicolò Arcidano, Emanuele Cera che nell’ottobre scorso aveva presentato un’interrogazione sull’argomento. Ora è arrivata la risposta ufficiale del Comando militare dell’Esercito della Sardegna che lascia spazio a poche interpretazioni: «Il riconoscimento dell’indennizzo per pescatori rientranti nella categoria dei soci armatori potrà avvenire solo verrà espressamente previsto in un nuovo protocollo d’intesa tra ministero della Difesa e Regione» scrive il colonnello Alessio Gabriele Degortes.

«È evidente – commenta Cera – che è assolutamente necessaria una rivisitazione dell’accordo tra Regione e Difesa per risolvere il problema degli indennizzi. Inoltre, è importante che vengano liberate per l’estate le porzioni di spiaggia del poligono che si affacciano sul Golfo di Oristano, per consentirne l’uso ai diportisti della zona». La vera domanda è: perché non tutti i pescatori del comparto ittico oristanese ricevono gli indennizzi per le giornate di pesca perse a causa delle esercitazioni militari? Gli esclusi sono i cosiddetti soci-armatori, cioè quei pescatori che cedono la propria barca in comodato d’uso alla cooperativa alla quale sono iscritti.

«I beneficiari degli indennizzi, come si evince dalla lettura degli accordi intercorsi fra Regione e Difesa negli anni, – prosegue il colonnello Degortes – sono i proprietari armatori o gli armatori delle imbarcazioni da pesca». Non c’è spazio, stando all’interpretazione della Difesa dunque, per altre categorie: «La decisione di non accettare le istanze di indennizzo inoltrate dalle cooperative di settore che ricevono le barche in comodato d’uso dai soci, senza esserne armatrici, è l’unica adottabile secondo il quadro normativo».

L’impresa di pesca, insomma, deve essere contemporaneamente armatrice della barca, altrimenti non ha al momento diritto a indennizzi. Ci sarà da aspettare un po' dato che bisognerà passare per un nuovo tavolo tecnico tra la Regione e il ministero, così come previsto dal protocollo d’intesa Pigliaru-Pinotti del 2016. «Il presidente Solinas ha manifestato l’impegno per far recepire questi aspetti nel prossimo accordo», afferma a questo proposito Cera. Nel frattempo molti pescatori hanno adeguato ai requisiti la loro posizione, ma resta il problema delle annualità pregresse.

In allegato alla risposta del Comando Militare della Sardegna, c’è poi anche lo specchietto riassuntivo degli indennizzi relativi al poligono di Capo Frasca dal 2015. Cifre a sei zeri, che ben rendono l’idea dell'impatto della Nuova Area Tango 812, lo specchio di mare interdetto durante le esercitazioni. A ricevere le fette più grosse i pescatori di Arborea, Cabras e Terralba, ma i comuni coinvolti sono parecchi in tutta la provincia. Per le interruzioni della pesca nel 2015 e 2016 sono stati erogati in tutto 7 milioni, per il 2017 più di 3 milioni e mezzo, mentre nel 2018 la cifra è salita a 4 milioni e 161mila.

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