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Al Paleo Archeo Centro subito boom di visite
di Ivana Fulghesu
GENONI. Al Paleo Archeo Centro la ripartenza non delude. In un clima di incertezze e di difficoltà per tante imprese che operano nel settore dell’ospitalità e del turismo, c’è chi non perde l’entusias...
31 maggio 2020
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GENONI. Al Paleo Archeo Centro la ripartenza non delude. In un clima di incertezze e di difficoltà per tante imprese che operano nel settore dell’ospitalità e del turismo, c’è chi non perde l’entusiasmo e prova ad andare oltre gli ostacoli. È la resilienza del settore culturale, specie delle piccole realtà museali dove i numeri più contenuti dei visitatori, paradossalmente, rappresentano un vantaggio. Il 24 Maggio è stato il primo giorno di riapertura e le prenotazioni sono state chiuse in anticipo per aver raggiunto il numero massimo di visitatori.
«Ci riteniamo soddisfatti di queste prime due settimane di lavoro» dice Roberta Carta che poi racconta: «Abbiamo riscontrato nei visitatori un minuzioso rispetto di tutte le misure: dall’uso delle mascherine al mantenimento delle distanze, nonostante la situazione sia nuova per tutti». Nonostante i più piccoli, con la chiusura della scuola, siano stati tra le categoria più trascurate, per il museo numero uno nella didattica in Sardegna i bambini sono sempre rimasti una priorità.
La distanza e l’impossibilità delle visite e delle attività in presenza non hanno impedito, infatti, di portare avanti il rapporto speciale che si è creato negli anni tra gli operatori del Parc e i piccoli appassionati di archeologia e paleontologia. Adesso che le visite sono nuovamente consentite, per i piccoli si aprono nuove opportunità. «Per loro abbiamo mantenuto la possibilità di poter svolgere un laboratorio in compagnia dei propri genitori o in autonomia, sempre con la presenza dell’educatore, ma attenendoci alle nuove disposizioni», spiega Roberta Carta. Per l’estate in arrivo il calendario è nutrito, gli spazi liberi e la natura incontaminata della Giara si prestano a una fuga estiva dalla città a misura di famiglia, per vivere l’offerta di un’ esperienza turistico-didattica unica nel suo genere e in totale sicurezza anche dal punto di vista sanitario. «Restiamo in attesa di notizie per quanto concerne i campi con pernotto, – anticipa Michele Zucca – anche se a breve ripartiremo, comunque, con i campi estivi diurni».
«Ci riteniamo soddisfatti di queste prime due settimane di lavoro» dice Roberta Carta che poi racconta: «Abbiamo riscontrato nei visitatori un minuzioso rispetto di tutte le misure: dall’uso delle mascherine al mantenimento delle distanze, nonostante la situazione sia nuova per tutti». Nonostante i più piccoli, con la chiusura della scuola, siano stati tra le categoria più trascurate, per il museo numero uno nella didattica in Sardegna i bambini sono sempre rimasti una priorità.
La distanza e l’impossibilità delle visite e delle attività in presenza non hanno impedito, infatti, di portare avanti il rapporto speciale che si è creato negli anni tra gli operatori del Parc e i piccoli appassionati di archeologia e paleontologia. Adesso che le visite sono nuovamente consentite, per i piccoli si aprono nuove opportunità. «Per loro abbiamo mantenuto la possibilità di poter svolgere un laboratorio in compagnia dei propri genitori o in autonomia, sempre con la presenza dell’educatore, ma attenendoci alle nuove disposizioni», spiega Roberta Carta. Per l’estate in arrivo il calendario è nutrito, gli spazi liberi e la natura incontaminata della Giara si prestano a una fuga estiva dalla città a misura di famiglia, per vivere l’offerta di un’ esperienza turistico-didattica unica nel suo genere e in totale sicurezza anche dal punto di vista sanitario. «Restiamo in attesa di notizie per quanto concerne i campi con pernotto, – anticipa Michele Zucca – anche se a breve ripartiremo, comunque, con i campi estivi diurni».