La Nuova Sardegna

Oristano

si estende l’inchiesta milaNESE 

Uber e il caporalato sui riders, scattano i controlli anche in città

Uber e il caporalato sui riders, scattano i controlli anche in città

ORISTANO. Da Milano al resto della penisola per toccare anche la Sardegna. Niente viaggi né passeggeri o dispute sui passaporti sanitari, è semplicemente l’onda lunga dell’inchiesta della procura del...

01 giugno 2020
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ORISTANO. Da Milano al resto della penisola per toccare anche la Sardegna. Niente viaggi né passeggeri o dispute sui passaporti sanitari, è semplicemente l’onda lunga dell’inchiesta della procura del capoluogo lombardo che sta indagando sul presunto sfruttamento dei rider da parte delle piattaforme di acquisto on line e di distribuzione di cibo. Durante il week end i carabinieri del comando tutela del lavoro si sono messi in azione in tutta Italia. I comandi provinciali dell’Arma hanno raccolto le parole di oltre mille riders, che operano per le principali piattaforme virtuali del cosiddetto food delivery. Le hanno chiamate interviste, quindi qualcosa al momento di informale, ma servono per acquisire informazioni utili alle indagini in corso e delegate all’unità specializzata dei carabinieri proprio dalla procura di Milano. Servono a chiarire meglio una serie di aspetti sulla gestione del rapporto di lavoro da parte delle piattaforme on line.

A Oristano, dove le consegne a domicilio attraverso alcune società di delivery hanno preso piede in maniera consistente dall’autunno scorso, hanno operato i militari del Nucleo ispettorato del lavoro. Le loro attività, esattamente come quelle dei fattorini, si sono svolte sulle strade, in particolare su quelle del capoluogo, e hanno avuto luogo contestualmente a quelle portate avanti in numerose province italiane. Le “interviste” hanno consentito di fotografare, attraverso la voce dei lavoratori e l’osservazione diretta delle condizioni reali in cui operano, le modalità di svolgimento del servizio e quali forme di tutela siano garantite ai riders sotto il profilo della sicurezza e sotto quello sanitario.

Alla procura di Milano i lavoratori hanno raccontato di situazioni al limite o oltre lo sfruttamento, una vera e propria attività di caporalato che sarebbe stata messa in atto da chi gestisce le piattaforme o dai loro sottoposti. È da mesi che l’attività dei riders è sotto osservazione per le condizioni imposte ai fattorini che si occupano delle consegne a domicilio. Pochi giorni fa però c’è stata quella che si può considerare come la svolta, perché la procura di Milano ha portato al commissariamento di Uber Italy. (e.carta)

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