La Nuova Sardegna

Oristano

Abis punta le sue carte sul Museo

Abis punta le sue carte sul Museo

La prima ala del nuovo padiglione aspetta i collaudi, la seconda attende gli operai

04 giugno 2020
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CABRAS. La riapertura del Museo e dei siti archeologici cabraresi, i cui numeri relativi alla giornata del due giugno hanno fatto registrare poco meno di un centinaio di visitatori per il museo e circa 120 per l’area archeologica di Tharros, fanno ben sperare per il futuro. Ma con il ritorno alla “normalità”, tornano sul tappeto anche i nodi lasciati in sospeso dalla chiusura imposta dal Coronavirus. Come la conclusione dei lavori relativi alla prima ala del Museo, la cui apertura è vincolata ai collaudi finali e al rilascio delle certificazioni da parte degli enti preposti. I lavori sono praticamente terminati, mancano soltanto alcune rifiniture che devono essere completate da ditte della penisola, «È una interruzione che ci ha fatto molto male proprio perché eravamo arrivati alla fase finale», spiega il sindaco Andrea Abis.

Adesso si riprende con nuovo slancio. «Confidiamo che tutto si risolva in breve tempo». Abis garantisce l’impegno della sua amministrazione e ribadisce che sui beni culturali del Sinis c’è un progetto di ampio respiro, che passa dalla valorizzazione del sito di Monte ‘e Prama all’acquisizione dei terreni confinanti con l’area già sottoposta a indagine e al completamento del polo museale e, infine, al nuovo allestimento della collezione. La seconda ala del museo, i cui lavori rientrano nel finanziamento già a disposizione del Comune, sono stati recentemente consegnati all’impresa che li dovrà realizzare. Ma il cantiere è stato fermato subito dopo la sua apertura. Riprendiamo i progetti già elaborati e avviati. Voglio però evidenziare che abbiamo preso in mano una partita di grande importanza, arrivata a un certo livello di sviluppo, che stiamo portando avanti con determinazione. I fronti sui quali si gioca la partita sono quelli della soprintendenza di Cagliari e del ministero per i beni archeologici e culturali. Parliamo di grandi progetti, che comprendono: l’acquisizione delle aree del sito di Monte ‘e Prama, l’ampliamento del museo e il nuovo allestimento della collezione presente. Si tratta di progetti elevati e complessi, per i quali nel 2020 vedremo importanti risultati». Abis ha più volte precisato, per quanto riguarda Monte ‘e Prama, di voler puntare a una campagna di scavi della durata pluriennale, ma per poterlo fare è necessaria una progettazione articolata, ben definita, e la disponibilità dei finanziamenti necessari a garantirne l’attività.(pi.maro)

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