La Nuova Sardegna

ORISTANO. La Fondazione Oristano non lascia, anzi raddoppia la posta in gioco e propone al Comune la prosecuzione del contratto per la gestione integrata di Museo, Pinacoteca e Biblioteca in scadenza il 3 luglio e intanto approva il bilancio 2020. Un documento finanziario più che raddoppiato rispetto al passato e che ora vale 1 milione e 245mila euro di entrate. Ancora il documento non è disponibile sul sito della Fondazione, ma il forte aumento è dovuto al fatto che non ci sono, a differenza di quel che accadeva gli anni scorsi, solo le spese della Sartiglia che si aggirano in genere attorno 500mila euro, ma anche quelle del finanziamento regionale per il funzionamento della rete museale cittadina, più altre voci di investimenti provenienti in massima parte dal Comune.

La Fondazione Oristano era nata poco più di dodici mesi fa con un delicato voto del consiglio comunale che aveva visto non pochi malumori all’interno della stessa maggioranza e al quale aveva scelto di non partecipare Veronica Cabras, consigliera dei Riformatori. Da lì l’affido diretto della gestione del museo e delle altre strutture culturali cittadine, una sorta di sperimentazione di un anno come l’aveva definita l’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna.

Passato il momento della prova, la Fondazione vuole quindi continuare il percorso già avviato e il consiglio di amministrazione, presieduto dal sindaco Andrea Lutzu, ha approvato la proposta al Comune di rinnovare l’affido dei servizi museali. Non solo, l’organismo punta ad allargare il suo raggio d’azione: ha chiesto infatti al Comune la gestione anche del Foro boario, dell’Hospitalis Sancti Antoni, della torre costiera della piazza di Torregrande e dei centri di documentazione sulla ceramica e su Peppetto Pau. (dav.pi.)