Santu Lussurgiu, marijuana e armi: patteggia due anni
di Enrico Carta
SANTU LUSSURGIU. Droga e pistole. In totale fanno due anni: è l’entità del patteggiamento con cui chiude la propria vicenda giudiziaria il lussurgese Gianni Corbinzolu, 55 anni, finito nelle maglie...
11 giugno 2020
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SANTU LUSSURGIU. Droga e pistole. In totale fanno due anni: è l’entità del patteggiamento con cui chiude la propria vicenda giudiziaria il lussurgese Gianni Corbinzolu, 55 anni, finito nelle maglie della giustizia in seguito a una perquisizione in cui saltarono fuori le armi e un chilo e 765 grammi di marijuana illegalmente detenuta.
Il blitz delle forze dell’ordine arrivò alla fine di agosto dello scorso anno, quando gli occhi degli inquirenti erano costantemente puntati sulle campagne di tutto l’Oristanese, ormai terra di floride coltivazioni di cannabis sempre più diffuse e redditizie per chi si dedica all’attività di spaccio. Gianni Corbinzolu aveva lo stupefacente nella sua casa e nella sua azienda agricola nella località Bau Tipo”. La droga era divisa in due parti confezionate all’interno di bustoni di cellophane, mentre una piccola quantità era probabilmente detenuta a parte per uso personale.
I guai però non finirono con la droga, anzi raddoppiarono nel momento in cui la perquisizione portò alla scoperta di una pistola di marca Smith & Wesson, quella che tanto ricorda i duelli dei caw boy nei film western. Fosse stata regolarmente detenuta i problemi sarebbero finiti lì, invece era un’arma clandestina con la matricola abrasa. Aveva invece la matricola una carabina sempre in possesso dell’imputato che però aveva pensato di modificarne la funzioni e le capacità.
Passato qualche tempo in carcere e poi finito ai domiciliari, Gianni Corbinzolu ha scelto la via del patteggiamento per chiudere il procedimento. L’accordo tra il pubblico ministero Silvia Mascia e l’avvocato difensore Antonello Spada è stato poi ratificato dal giudice per le indagini preliminari Annie Cecile Pinello. La pena è di due anni, l’imputato usufruirà comunque della sospensione condizionale.
Il blitz delle forze dell’ordine arrivò alla fine di agosto dello scorso anno, quando gli occhi degli inquirenti erano costantemente puntati sulle campagne di tutto l’Oristanese, ormai terra di floride coltivazioni di cannabis sempre più diffuse e redditizie per chi si dedica all’attività di spaccio. Gianni Corbinzolu aveva lo stupefacente nella sua casa e nella sua azienda agricola nella località Bau Tipo”. La droga era divisa in due parti confezionate all’interno di bustoni di cellophane, mentre una piccola quantità era probabilmente detenuta a parte per uso personale.
I guai però non finirono con la droga, anzi raddoppiarono nel momento in cui la perquisizione portò alla scoperta di una pistola di marca Smith & Wesson, quella che tanto ricorda i duelli dei caw boy nei film western. Fosse stata regolarmente detenuta i problemi sarebbero finiti lì, invece era un’arma clandestina con la matricola abrasa. Aveva invece la matricola una carabina sempre in possesso dell’imputato che però aveva pensato di modificarne la funzioni e le capacità.
Passato qualche tempo in carcere e poi finito ai domiciliari, Gianni Corbinzolu ha scelto la via del patteggiamento per chiudere il procedimento. L’accordo tra il pubblico ministero Silvia Mascia e l’avvocato difensore Antonello Spada è stato poi ratificato dal giudice per le indagini preliminari Annie Cecile Pinello. La pena è di due anni, l’imputato usufruirà comunque della sospensione condizionale.
