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Oristano

Laconi, primi riscatti delle case ex Etfas

Laconi, primi riscatti delle case ex Etfas

A Santa Sofia quattro concessionari dopo 40 anni sono diventati proprietari delle case coloniche

14 giugno 2020
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LACONI. Dopo oltre 40 anni finalmente possono considerarsi a pieno titolo proprietari della casa di famiglia. Una vicenda, a lieto fine, che ci riporta indietro nel tempo fino agli anni ’50, durante la riforma agraria che ha visto nascere la borgata di Santa Sofia. Oggi sono i figli o i nipoti dei concessionari originari delle case coloniche ad aver portato a termine l’iter di riscatto dell’immobile. Una storia di lungaggini burocratiche che si intreccia col vissuto di ben tre generazioni di famiglie che hanno scelto di rimanere e vivere nell’amenità del bosco, in quella che può definirsi una piccola comunità nella comunità. «I nostri genitori hanno mantenuto negli anni gli impegni presi a loro volta dai loro padri, dando vita ai valori fondativi del paesaggio agrario, di cura e vigilanza delle zone a vocazione agricola, rimanendo, resistendo e stabilendo la loro residenza nelle borgate di Crastu, Santa Sofia e Su Lau», dice Barbara Sulis. «Una trafila burocratica estenuante quella per la compravendita degli immobili, fatta di richieste e di dinieghi durati ben 40 anni. Mi sono occupata personalmente della questione – racconta Sulis – con l’amministrazione comunale nel 2010- 2015, promuovendo, con il sindaco di allora, un Comitato dei concessionari. Un lavoro continuo. Le interlocuzioni sono proseguite ininterrottamente, fino a questo primo risultato positivo che vede oggi una conclusione che definirei epocale». E seppur attesa da tempo, la bella notizia è arrivata nel momento più difficile e inaspettato, durante la paralisi dettata dal lockdown. E così lo scorso 5 giugno, nelle prime fasi della riapertura, pur senza poter condividere attraverso gli abbracci la gioia di un risultato importante, i primi quattro concessionari hanno apposto la loro firma sull’atto di compravendita della casa colonica che alcuni detenevano dal 1975. «Il nostro personale ringraziamento – sottolineano i concessionari – va al geometra Dessì, un funzionario che ha avuto la capacità e la tenacia di gestire una montagna di pratiche complicatissime, rimaste inevase per decenni». I nuovi proprietari possono ormai tirare un sospiro di sollievo, ma ci sono ancora quasi una trentina di pratiche che attendono di essere evase. «Mi auguro – conclude Barbara Sulis – che la politica si occupi di portare a termine un processo che è passato attraverso vari cambi di amministrazione e che sta rischiando di arenarsi nuovamente se non si attribuiranno determinate autorità agli uffici territoriali di competenza che conoscono meglio le diverse realtà. La provincia pullula di beni ex Laore che vanno tutelati».(iv.ful.)

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