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Restaurata la chiesa romanica di Sant’Antonio

Restaurata la chiesa romanica di Sant’Antonio

SENEGHE. Ieri mattina è stata restituita al culto e ai fedeli l’antica chiesa romanica intitolata a Sant’Antonio da Padova (anche se nato a Lisbona in Portogallo), interessata a una serie di lavori...

14 giugno 2020
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SENEGHE. Ieri mattina è stata restituita al culto e ai fedeli l’antica chiesa romanica intitolata a Sant’Antonio da Padova (anche se nato a Lisbona in Portogallo), interessata a una serie di lavori di ristrutturazione finanziati con fondi della Regione, della Conferenza Episcopale Italiana e del Comune.

Ieri, giorno che la comunità seneghese dedica al Santo si sono svolte le celebrazioni liturgiche in suo onore.

La chiesetta, risalente al XVII secolo, i cui lavori, stando ai pochi documenti esistenti, sarebbero stati iniziati per iniziativa di Don Sebastiano Chessa e Don Giovanni Antonio Dessì, era stata chiusa perché presentava alcune crepe nell’architrave posizionato sopra il portone d’ingresso.

L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gianni Oggianu, visto il valore storico e affettivo che il tempio rappresenta per i seneghesi, si è attivata subito per reperire i soldi necessari alla sua ristrutturazione.

I lavori effettuati, con un importo di poco inferiore a 150 mila euro, sono stati complessi e profondi, per mantenere comunque l’impostazione architettonica originale.

È stato rifatto il tetto, gli intonaci, l’impianto d’illuminazione, lo stesso architrave dell’ingresso, sono stati posizionati i tiranti di tenuta, realizzato l’impianto d’illuminazione all’esterno con luci a basso consumo a pavimento, e stato ripristinato il selciato con l’installazione di dissuasori davanti all’ingresso, ed è stata infine sistemata la fontanella e il muretto in pietra che delimita una parte della piazza.

Il parroco, Don Antonello Serra, alla vigilia della festività in onore del Santo e alla presenza del sindaco Oggianu e del comitato, ha recitato le formule di rito e benedetto la chiesa. I festeggiamenti si sono svolti in forma ridotta, senza assembramenti e nel rispetto delle regole di distanziamento fisico, in ottemperanza alle disposizioni anti Coronavirus previste dai decreti governativi e le ordinanze regionali in vigore.

Piero Marongiu

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