La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, messa interrotta a causa di un ubriaco in chiesa

Oristano, messa interrotta a causa di un ubriaco in chiesa

Il parroco costretto a chiamare la polizia: l'uomo è finito in cella di sicurezza

16 giugno 2020
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ORISTANO. In evidente stato di alterazione alcolica, ha impedito lo svolgimento della messa domenicale nella Chiesa di Sant’Efisio a Oristano, costringendo il parroco a richiedere l’intervento della Polizia. Condotto in Questura dal personale delle Volanti intervenuto sul luogo, ha poi inveito contro gli agenti con violenza e danneggiato gli arredi degli uffici di Polizia.

È quanto accaduto a Oristano lo scorso 7 giugno, quando D.D., cittadino extracomunitario di nazionalità senegalese, residente ad Iglesias ma trasferitosi a Oristano per ragioni di lavoro, è stato tratto in arresto dagli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, coordinati nell’occasione dal Commissario Matteo Porceddu, di recente assegnazione. Le accuse sono quelle di resistenza, lesione e oltraggio a P.U., danneggiamento, turbamento di funzioni religiose nonché mancata esibizione del permesso di soggiorno e manifesta ubriachezza.

L’intervento degli uomini del 113 è stato richiesto domenica mattina direttamente dal Parroco, Don Gianfranco Murru, ex Cappellano provinciale della Polizia di Stato, che in un primo momento aveva provato a calmare l’individuo esagitato il quale, nel corso della funzione, si dimenava tra i banchi, urlava frasi sconnesse contro la Chiesa cattolica e altre religioni e saliva sul presbiterio impedendo la celebrazione dell’Eucarestia. Da subito i poliziotti intervenuti in Piazza Sant’Efisio hanno notato che lo straniero si trovava in un evidente stato di alterazione, presumibilmente dovuta all’assunzione smodata di bevande alcoliche, e hanno deciso di accompagnarlo in Questura per gli accertamenti sulla sua identità e per la notifica di altri atti a suo carico.

All’interno degli Uffici della Questura, l’extracomunitario, che non si rendeva collaborativo alle richieste degli operatori, ha dapprima cominciato a ingiuriarli e minacciarli di morte. Quindi, senza preavviso, si è scagliato contro di essi colpendoli con calci e pugni, procurando  loro lesioni, e subito dopo ha urtato con violenza il pannello di plexiglass anti-contagio posto su una scrivania, frantumandone i supporti e così proiettandolo addosso a uno degli agenti.

Subito immobilizzato, su disposizione del P.M. di turno, in ragione della gravità dei fatti e della sua pericolosità, è stato rinchiuso in camera di sicurezza sino all’udienza del processo per direttissima. Convalidato l’arresto, il Giudice del Tribunale di Oristano ha ritenuto opportuno disporre nei confronti dello straniero la misura cautelare dell’obbligo di firma per due volte al giorno, fino alle decisioni che saranno assunte in sede di definizione del processo di merito.

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