La casa crollata è una bomba ecologica
In vico Ammirati un vecchio edificio diroccato è una discarica di amianto
23 giugno 2020
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ORISTANO. Vicolo Ammirato, pieno centro storico. Nascosta dietro il muro di uno stabile diroccato si può osservare una grossa discarica di amianto, probabilmente una delle più imponenti del centro abitato. Siamo a poche decine di metri dal comando della polizia locale e dalla sede dell'università, di fronte al gioiello rococò della chiesa del Carmine: qui si trova lo stretto vicolo, impraticabile per le automobili, su cui si affaccia l’edificio abbandonato che ospita un pericoloso cumulo di tettoie in eternit.
È una zona molto frequentata, da studenti universitari e da coloro che si recano all’ufficio della polizia locale o che transitano da via Carmine dopo aver parcheggiato la macchina nella parte orientale del centro storico. Tutte persone che rischiano nei giorni di vento di inalare le fibre che si staccano dalle lastre danneggiate. Il cumulo di amianto è probabilmente ciò che resta della copertura dell’edificio, crollata presumibilmente in tempi recenti dato che le immagini satellitari di Google Maps la mostrano ancora al suo posto e sono datate al 2020.
Il sollevamento delle pericolose fibre di amianto avvenuto durante il crollo dev’essere stato cospicuo, ma anche ora che le tettoie sono inerti il pericolo ambientale e per la salute è da tenere in conto e andrebbe programmato al più presto un intervento di bonifica. In aggiunta, l’edificio diroccato è utilizzato come discarica abusiva, dato che sono presenti rifiuti aggiuntisi evidentemente dopo il crollo.
Non si tratta di un caso unico, nel centro città dove sono sempre più numerosi gli stabili in condizioni degradate. Da poco l’Associazione ex esposti amianto ha denunciato la presenza di eternit sul tetto di uno stabile abbandonato in via Tirso e la stessa situazione è stata segnalata anche per un edificio in rovina in via Canepa. (dav.pi.)
È una zona molto frequentata, da studenti universitari e da coloro che si recano all’ufficio della polizia locale o che transitano da via Carmine dopo aver parcheggiato la macchina nella parte orientale del centro storico. Tutte persone che rischiano nei giorni di vento di inalare le fibre che si staccano dalle lastre danneggiate. Il cumulo di amianto è probabilmente ciò che resta della copertura dell’edificio, crollata presumibilmente in tempi recenti dato che le immagini satellitari di Google Maps la mostrano ancora al suo posto e sono datate al 2020.
Il sollevamento delle pericolose fibre di amianto avvenuto durante il crollo dev’essere stato cospicuo, ma anche ora che le tettoie sono inerti il pericolo ambientale e per la salute è da tenere in conto e andrebbe programmato al più presto un intervento di bonifica. In aggiunta, l’edificio diroccato è utilizzato come discarica abusiva, dato che sono presenti rifiuti aggiuntisi evidentemente dopo il crollo.
Non si tratta di un caso unico, nel centro città dove sono sempre più numerosi gli stabili in condizioni degradate. Da poco l’Associazione ex esposti amianto ha denunciato la presenza di eternit sul tetto di uno stabile abbandonato in via Tirso e la stessa situazione è stata segnalata anche per un edificio in rovina in via Canepa. (dav.pi.)