La Nuova Sardegna

Oristano

il maxi appalto alla multinazionale 

I tecnici sposano il piano Engie, assessore e consiglieri frenano

di Davide Pinna
I tecnici sposano il piano Engie, assessore e consiglieri frenano

ORISTANO. Si dirada un po’ di nebbia sul caso dell’affidamento esterno della gestione degli impianti di illuminazione pubblici, dei servizi energetici e della manutenzione di strade e marciapiedi del...

26 giugno 2020
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ORISTANO. Si dirada un po’ di nebbia sul caso dell’affidamento esterno della gestione degli impianti di illuminazione pubblici, dei servizi energetici e della manutenzione di strade e marciapiedi del Comune. L’audizione in commissione Bilancio di Roberto Sanna, dirigente del settore Lavori pubblici, svela finalmente i primi dettagli dell’operazione. È stato un confronto talvolta acceso quello fra l’ingegnere e i consiglieri, da cui per ora emerge l’entusiasmo degli uffici e la posizione critica della minoranza di centro sinistra nonché le perplessità dell’assessore Angelo Angioi sull’ipotesi di impegnare il Comune per 20 anni con una spesa di circa 40 milioni. Angioi non si dichiara contrario, ma pretende certezze sugli effetti per il bilancio e i servizi.

I primi contatti informali tra Engie e l’amministrazione risalgono al 2017, mentre la proposta formale è arrivata a giugno 2019. Il fulcro del piano sta proprio nella gestione dell’illuminazione: dei circa 2 milioni di canone che il Comune dovrebbe pagare a Engie per vent’anni, la metà riguarda la gestione dei lampioni, il cui appalto scade il 31 gennaio 2021. La gestione dei servizi energetici e degli impianti termoidraulici e semaforici, ma sopratutto la manutenzione di strade e marciapiedi, ha un ruolo tutto sommato marginale. E soprattutto è lo stesso ingegner Sanna a spiegare alla commissione che è stato il Comune a proporre a Engie di estendere la concessione a questi servizi, forse sulla base di informali indirizzi politici dei quali però non esiste traccia ufficiale. La manutenzione di strade e marciapiedi riguarda interventi per 215mila euro all’anno. «Praticamente si tratta di tappare qualche buca» chiosa polemicamente il capogruppo Pd Efisio Sanna. Ma qual è l’interesse della multinazionale francese dell’energia? Per la gestione dell’illuminazione riceverebbe dal Comune un canone annuo di 894mila, identico a quello versato all’attuale concessionario. I profitti deriverebbero dall’ammodernamento della rete, che permetterebbe a Engie di risparmiare sulla bolletta e tenersi la differenza. «Non capisco il senso – afferma Efisio Sanna –. Invece di incatenarsi per vent’anni a una singola ditta, il Comune potrebbe ammodernare la rete in proprio con un mutuo, tenendosi così i profitti derivanti dal risparmio energetico».

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