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Fondazione, crescono compiti e personale ma anche i debiti

Fondazione, crescono compiti e personale ma anche i debiti

ORISTANO. Crescono ancora i debiti della Fondazione Oristano: al 31 dicembre 2019 la situazione debitoria dell'ente controllato dal Comune, che organizza la Sartiglia e gestisce la rete museale...

07 luglio 2020
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ORISTANO. Crescono ancora i debiti della Fondazione Oristano: al 31 dicembre 2019 la situazione debitoria dell'ente controllato dal Comune, che organizza la Sartiglia e gestisce la rete museale cittadina, è arrivata alla cifra di 511 mila euro, con un incremento di quasi 119 mila euro rispetto all'anno precedente, durante il quale si contavano debiti per 392 mila euro. Una situazione che non determina nessun problema negli equilibri di bilancio – il documento finanziario è infatti in pareggio – ma che in passato aveva destato preoccupazioni nelle relazioni del revisore unico dei conti. Per il 2019, la relazione del revisore non è invece allegata al bilancio pubblicato sul sito della Fondazione. Il pareggio è avvenuto soprattutto grazie all'incremento delle immobilizzazioni, ossia all'acquisizione di beni durevoli, passate dal valore di 69 mila euro a quello di 146 mila euro, con un incremento totale di circa 77 mila euro. Quella dei debiti in crescita è una tendenza in aumento negli ultimi anni, dovuto in parte anche alle discrepanze cronologiche nell'incasso dei contributi provenienti dagli enti pubblici: 10 anni fa i debiti dell'allora Fondazione Sartiglia ammontavano a 148 mila euro, da lì una crescita costante che tra il 2018 e i 2019 ha visto uno dei balzi in avanti più consistenti. Il bilancio 2019 è segnata dalla svolta arrivata a metà di quell'anno, con la trasformazione della Fondazione Sartiglia in Fondazione Oristano e l'avvio della gestione della rete museale cittadina: schizza perciò in avanti il valore della produzione totale della Fondazione, che passa da 750 mila euro a quasi 1 milione. Aumentano anche i costi del personale, da 73 mila a 274 mila euro, e i dipendenti da due a 16 dipendenti, 14 dei quali provenienti dalla Memoria Storica, la cooperativa che gestiva in passato la rete museale cittadina.(dav.pi)

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