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Tribunale antidoping implacabile, 4 anni anche a Russo

Tribunale antidoping implacabile, 4 anni anche a Russo

ORISTANO. Era quasi annunciato. Così come avvenuto per gli altri cavalieri della Sartiglia coinvolti nell’inchiesta per lo scambio di persona dei controlli antidoping della manifestazione del 2018,...

22 luglio 2020
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ORISTANO. Era quasi annunciato. Così come avvenuto per gli altri cavalieri della Sartiglia coinvolti nell’inchiesta per lo scambio di persona dei controlli antidoping della manifestazione del 2018, anche per Gianluca Russo è arrivata la squalifica. E come per gli altri l’entità della pena comminata dal tribunale antidoping del Coni è di quattro anni. Per tutto questo periodo non potrà partecipare a competizioni sportive organizzate dal Comitato olimpico. La data di scadenza della squalifica è quella del 19 luglio 2024, in più come pena accessoria dovrà pagare 378 euro per rifondere il tribunale antidoping delle spese processuali.

La sentenza è identica a quella che nei giorni scorsi aveva colpito l’ex presidente dell’associazione dei cavalieri Francesco Castagna e dell’ex vice presidente della Fondazione Sartiglia Marzio Schintu, accusati di aver aiutato i cavalieri a dribblare il controllo antidoping inviando al loro posto un cavaliere che non rischiava di risultare positivo alle analisi. Gli altri squalificati sono proprio i cavalieri coinvolti in questo presunto disegno e cioè i fratelli Roberto e Marco Pau, Giuseppe Frau, Giuseppe Catapano e Paolo Rosas.

Non tutti avevano assunto sostanze proibite. Solo la metà sarebbe risultata positiva al controllo e proprio per questo motivo chiese ad altri compagni di andare a effettuare l’esame antidoping. L’aver ostacolato le procedure ha però lo stesso effetto di una positività, motivo per cui la squalifica riguarda tutti allo stesso modo e con la stessa entità. Alcuni dei cavalieri squalificati hanno preannunciato ricorso, certi di poter dimostrare la propria innocenza. Sono Paolo Rosas e Roberto Pau che sono istruttori Fise: a loro la squalifica impedirebbe di svolgere la professione.

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