La Nuova Sardegna

Oristano

Sosta a pagamento, tempo scaduto per Oristano Servizi

di Davide Pinna
Sosta a pagamento, tempo scaduto per Oristano Servizi

Assenze e dubbi: il centro destra diserta la votazione La mozione proponeva di far gestire i parcheggi al Comune

24 luglio 2020
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ORISTANO. Doppio inciampo in consiglio comunale, con la seduta che salta per mancanza del numero legale e la finestra temporale per la scelta di trasferire i parcheggi a pagamento alla Oristano Servizi che si chiude sempre di più. Diventa ormai una fessura difficile da attraversare, perché gli uffici avevano già dato l’ultimatum ai politici: o si chiude entro il 31 luglio oppure si va avanti con la procedura per l’affidamento esterno. Quest’ultima procedura, secondo i sindacati, mette a repentaglio due posti di lavoro, che diventerebbero sei se non si aprisse in tempi brevi il parcheggio multipiano di via Mariano IV.

L’inciampo, di cui si parlava, è stato doppio e bipartisan perché i numeri mancano sia alla maggioranza che all’opposizione. Per i primi è la seconda volta di fila che accade: l’ultima volta l’assenza dei numeri aveva impedito l’approvazione del regolamento sulle entrate tributarie. Stavolta le ricadute politiche sulla maggioranza, invece, sono quasi inesistenti. Anzi, il rinvio della seduta evita al centro destra la grana di dover pubblicamente prendere posizione sulla mozione per l’affidamento dell’appalto sulla sosta a pagamento alla società in house e sulla quale non c’è unanimità.

L’assessore al Bilancio, Angelo Angioi, ha confermato le sue perplessità sulla capacità della Oristano Servizi di gestire questo nuovo ramo aziendale. Il resto della maggioranza, invece, sostiene l’idea dell’opposizione – il primo firmatario della mozione è l’indipendente Francesco Federico –, e visto che in ballo c’è un appalto importante, con ricadute occupazionali potenzialmente negative, una spaccatura pubblica sulla mozione non sarebbe stata molto opportuna.

Al primo appello sono nove i consiglieri di centro destra in aula, al secondo diventano otto. E questo nonostante altri due fossero arrivati durante la sospensione. Tolti i giustificati, almeno due fra i quali il sindaco Lutzu, sei assenti su quattordici sono tanti, soprattutto se si considera che se alcuni si sono allontanati poco prima dell’appello.

Un sintomo, per ora solo quello, di perturbazioni in maggioranza. Ma stavolta, il centro destra ha gioco facile a respingere al mittente le accuse della minoranza di non avere i numeri, dato che all’ordine del giorno c’erano solo atti presentati dai consiglieri dell’opposizione. Tutti in aula, ma alla fine all’appello del segretario generale rispondono solo in due. L’opposizione, anch’essa, si spacca fra chi ritiene che sia compito della maggioranza garantire il numero legale e quindi si chiama fuori e chi invece vorrebbe andare avanti con la seduta, con l’idea che per un giorno la linea sarebbe stata dettata dalla minoranza e che i numeri altalenanti della maggioranza siano sintomo di difficoltà da far emergere.

Ma al secondo appello rispondono solo in dieci e il presidente dell’assemblea, Antonio Franceschi, non può far altro che chiudere una seduta mai cominciata. Oltre alla mozione sui parcheggi a pagamento, saltano anche l’ordine del giorno per la realizzazione di una rotonda sulla pedemontana di Tiria, la mozione sull’alienazione del parcheggio incompiuto di via Manzoni e l’ordine del giorno sulla chiusura notturna, da parte della curia, di piazza Cattedrale.

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