La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, il Parco dei fenici dimezzato e senza visite

Davide Pinna
Oristano, il Parco dei fenici dimezzato e senza visite

Caccia ai cormorani e problemi con i pescatori: resta chiuso il percorso naturalistico da Torregrande a San Giovanni

27 luglio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. L’obiettivo era quello di arrivare, nei primi tre anni di apertura, a 60mila visitatori. Il Percorso dei Fenici però in questi tre anni è rimasto quasi sempre chiuso. Anche quest’estate passerà senza che si possa goderne integralmente. Sino a che è stato possibile qualche visitatore lo si è visto, ma ha potuto percorrerlo solo a tratti, dato che i cancelli delle due peschiere su cui si snoda una parte del tracciato sono rimasti quasi sempre sbarrati.

Il display che dovrebbe segnalare gli orari di apertura delle peschiere è spento. Con buona pace anche della promozione turistica, dato che non ha molto senso pubblicizzare qualcosa che non esiste ossia il percorso che da Torregrande porta fino a San Giovanni di Sinis, snodandosi per 11 chilometri tra lo stagno di Mistras e Mare Morto su una sottile striscia di terra a pochi metri dalle colonie di fenicotteri. Nel frattempo, peraltro, i fenici sono passati di moda e il nuovo simbolo dell’identità del territorio sono i Giganti di Mont ’e Prama, tanto che il resto del mega-progetto Phoinix – voluto dalla Provincia prevedeva un parco che abbracciasse il golfo di Oristano, da Arbus fino a Cabras, e un museo della presenza fenicia da ospitare a Torregrande – è caduto nel dimenticatoio.

Al termine di una gestazione di dieci anni, i lavori di realizzazione del percorso si erano conclusi nel 2017. Nessuna inaugurazione, però, perché subito si pose un problema del quale non si era tenuto conto in fase di progettazione. Il sentiero attraversa le peschiere di Sa Mardini, piccola laguna demaniale associata allo stagno di Cabras e gestita dal Consorzio Pontis, e di Mistras, di proprietà della famiglia Manca. «Sono luoghi di lavoro veri e propri – spiega il sindaco di Cabras, Andrea Abis – e non è facile gestire l’ingresso dei visitatori del Percorso dei Fenici».

Intanto la Provincia, commissariata da tempo, aveva deciso di trasferire la gestione del percorso ai comuni di Oristano e Cabras che si ritrovarono per le mani una vera e propria patata bollente, senza peraltro avere grandi responsabilità. Al termine di una lunga e faticosa trattativa le due amministrazioni avevano trovato l’accordo con i gestori delle peschiere e così era partita una sperimentazione con apertura un po’ risicata – finestre da tre ore –. Solo che poi era partita la campagna di abbattimento dei cormorani. «Vuol dire che nei pressi del percorso si sparano colpi di fucile, così si è deciso di chiudere e ci siamo ridati appuntamento a marzo con i gestori delle peschiere», racconta il sindaco di Cabras, Andrea Abis. A marzo però scoppia la pandemia e tutto slitta. «Mai dire mai – afferma Abis sulla possibilità di una riapertura del percorso entro l’estate –, ma il lockdown ha portato a un accumulo di lavoro negli uffici comunali».

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative