La Nuova Sardegna

Oristano

Omodeo, inquinamento naturale

I tecnici Arpas ed Enas parlano di alghe ed eccessiva eutrofizzazione delle acque

30 luglio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





NUGHEDU. Le analisi a più ampio spettro eseguite da Arpas in collaborazione con l'Enas hanno confermato la tesi della prima ora sulle cause naturali delle anomalie riscontrate nell’Omodeo. Gli esiti di laboratorio sono stati presentati ieri a Nughedu Santa Vittoria nell'incontro tra l'assessore all'Ambiente Gianni Lampis e gli amministratori dell'Alto Oristanese, che hanno sorvolato sulle polemiche dei giorni scorsi per concentrarsi sull'origine del problema ambientale e sulle possibili soluzioni, anche in una chiave di prevenzione. I sindaci di Nughedu e Fordongianus, Francesco Mura e Serafino Pischedda, hanno rimarcato l'urgenza di dare risposte alle popolazioni locali sulla qualità delle acque sia a tutela della salute pubblica che in funzione di uno sviluppo turistico del territorio. Sulle stesse frequenze erano sintonizzati i colleghi Ovidio Loi di Ula Tirso, Alessandro Defrassu di Ghilarza e Antonello Demelas di Samugheo. Così pure il presidente dell'Unione del Barigadu, Giovanni Orrù, per il quale la valorizzazione ambientale e paesaggistica non può prescindere dalla bonifica integrale del bacino. Il presidente del Gal, Pietro Arca, ha suggerito di coinvolgere il politecnico di Milano nel monitoraggio delle acque.

Il fatto che Arpas ed Enas abbiano escluso inquinamento da metalli pesanti non significa che l'allarme sia rientrato. Lo stesso Lampis ha affermato che «è un fenomeno naturale ma non si può affermare che la qualità delle acque sia ottima. Istituirò il tavolo scientifico-istituzionale con Arpa, Enas, sindaci e mondo accademico per cominciare un percorso comune». (mac)

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative