Stop alle visite nella comunità per anziani
Villanova Truschedu, riecco le misure del periodo del lockdown. Preoccupazione anche nel Sarcidano
01 settembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA
VILLANOVA TRUSCHEDU. L’allarme Covid scatta in varie località della provincia. Dopo le comunicazioni di positività a Santa Giusta con un contagio e a Sedilo con due contagiati, c’è chi prende le prime drastiche misure. A Villanova Truschedu infatti i responsabili della comunità alloggio responsabili della comunità alloggio e integrata Sant’Ignazio da Laconi, di concerto con il sindaco, hanno deciso di sospendere le visite per gli ospiti da parte dei loro familiari. È una decisione sofferta che arriva a meno di due mesi dalla riapertura della casa alle visite, decisa lo scorso 6 luglio. Sino a tre giorni fa erano state gestite con protocolli severi anticontagio, dopo lo stop di quattro mesi indetto iniziato il 5 Marzo.
Il 27 agosto il primo cittadino Claudio Palmas ha emesso l’ordinanza in cui ha disposto il divieto di accesso alle strutture per qualsiasi visitatore fino al 30 settembre per ridurre al minimo il rischio di contagio e tutelare la salute degli ospiti e degli operatori tutti. La data di riapertura sarà comunicata successivamente, valutando l’andamento dei contagi e del valore Rt di riferimento.
Intanto anche i primi cittadini di Genoni e Laconi, centri sinora rimasti immuni, pur rassicurando i propri compaesani invitano a una maggiore prudenza. Da giorni, infatti, nei due paesi del Sarcidano si segue con attenzione e con una certa apprensione, l’evolversi della situazione sanitaria dopo diversi casi di accertata positività al virus in alcuni paesi vicini. «Al momento, nonostante i numerosi focolai identificati in Sardegna, non si registrano casi conclamati di contagio da Coronavirus a Genoni», comunica il primo cittadino Gianluca Serra che precisa: «Le voci, diffuse in queste ultime ore, che riferiscono di persone positive nel nostro paese, per ora non sono confermate da fonti ufficiali. Ogni eventuale riscontro di casi positivi sarà comunque comunicato tempestivamente alla popolazione. Tuttavia, considerata la comprensibile mobilità delle persone, soprattutto quelle più giovani e più inclini all’aggregazione, diviene nuovamente indispensabile richiamare il senso di responsabilità di ognuno allo scopo di evitare che anche a Genoni si manifestino casi di contagio e, nel caso dovessero manifestarsi, fare il possibile per contenere la diffusione del virus».
La situazione è costantemente monitorata anche a Laconi. «Non creiamo allarmismi – scrive la sindaca Anna Paola Zaccheddu – ma restiamo uniti sul fronte della prevenzione: coloro che eventualmente sono entrati in contatto con soggetti a rischio abbiano il dovere civico di preservare la salute altrui e di restare presso le proprie abitazioni e di segnalare la situazione alle autorità sanitarie. Gli altri residenti continuino ad agire con le misure in essere: distanziamento sociale, mascherine e igienizzazione delle mani». (iv.ful.)
Il 27 agosto il primo cittadino Claudio Palmas ha emesso l’ordinanza in cui ha disposto il divieto di accesso alle strutture per qualsiasi visitatore fino al 30 settembre per ridurre al minimo il rischio di contagio e tutelare la salute degli ospiti e degli operatori tutti. La data di riapertura sarà comunicata successivamente, valutando l’andamento dei contagi e del valore Rt di riferimento.
Intanto anche i primi cittadini di Genoni e Laconi, centri sinora rimasti immuni, pur rassicurando i propri compaesani invitano a una maggiore prudenza. Da giorni, infatti, nei due paesi del Sarcidano si segue con attenzione e con una certa apprensione, l’evolversi della situazione sanitaria dopo diversi casi di accertata positività al virus in alcuni paesi vicini. «Al momento, nonostante i numerosi focolai identificati in Sardegna, non si registrano casi conclamati di contagio da Coronavirus a Genoni», comunica il primo cittadino Gianluca Serra che precisa: «Le voci, diffuse in queste ultime ore, che riferiscono di persone positive nel nostro paese, per ora non sono confermate da fonti ufficiali. Ogni eventuale riscontro di casi positivi sarà comunque comunicato tempestivamente alla popolazione. Tuttavia, considerata la comprensibile mobilità delle persone, soprattutto quelle più giovani e più inclini all’aggregazione, diviene nuovamente indispensabile richiamare il senso di responsabilità di ognuno allo scopo di evitare che anche a Genoni si manifestino casi di contagio e, nel caso dovessero manifestarsi, fare il possibile per contenere la diffusione del virus».
La situazione è costantemente monitorata anche a Laconi. «Non creiamo allarmismi – scrive la sindaca Anna Paola Zaccheddu – ma restiamo uniti sul fronte della prevenzione: coloro che eventualmente sono entrati in contatto con soggetti a rischio abbiano il dovere civico di preservare la salute altrui e di restare presso le proprie abitazioni e di segnalare la situazione alle autorità sanitarie. Gli altri residenti continuino ad agire con le misure in essere: distanziamento sociale, mascherine e igienizzazione delle mani». (iv.ful.)