La Nuova Sardegna

Oristano

«La medicina territoriale è in agonia»

«La medicina territoriale è in agonia»

I sindaci dell’Alto Oristanese chiedono un incontro con la giunta regionale. Il Comitato pro-Delogu conferma le proteste

15 settembre 2020
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GHILARZA. I sindaci dell'Alto Oristanese preparano una nuova spedizione a Cagliari per affrontare con i rappresentanti della politica regionale i problemi della sanità pubblica del territorio.

Gli amministratori locali chiederanno un incontro con il governatore Solinas, l'assessore Nieddu e i capigruppo in consiglio regionale per discutere della campagna di vaccinazione contro l'influenza, della carenza di medici di base in provincia di Oristano e della riorganizzazione della medicina territoriale.

A sollecitare un confronto è il sindaco di Sorradile, Pietro Arca, che oltre ai delegati delle Unioni del Guilcier e del Barigadu ha richiesto la partecipazione di una rappresentanza del comitato Delogu Bene Comune.

«Ad oggi non c'è una programmazione certa della campagna antinfluenzale, mentre è necessario conoscerne i tempi per intervenire anche su un secondo aspetto, sul quale registriamo un forte ritardo», afferma Arca lanciando l' allarme.

«Nell’Oristanese mancano circa 40 medici di base ed entro l'anno il numero dei sanitari in attività calerà ancora. Bisogna provvedere subito alle nomine, o la situazione si ripercuoterà anche sulla campagna vaccinale».

Altro tasto dolente è la medicina territoriale. «Vogliamo capire qual è il disegno della giunta a questo riguardo, perché per i territori è un servizio fondamentale – prosegue il sindaco di Sorradile – non si può pensare solo a ripristinare le Asl; riorganizzare il sistema dei servizi sanitari locali è necessario prima di definire il resto».

Intanto, autorizzazioni permettendo, resta ferma l'intenzione del comitato in difesa del Delogu di dar vita a Oristano e lungo la Carlo Felice a ben due manifestazioni di protesta contro la precaria situazione dei tre ospedali provinciali.

L’ordinanza del sindaco del capoluogo Andrea Lutzu che vieta le manifestazioni pubbliche potrebbe complicare le cose, ma nel caso di un diniego delle autorità, i promotori si dichiarano pronti a mettere in campo una alternativa, che consentirebbe comunque di svolgere la protesta rispettando le prescrizioni anticovid.

«Faremo entrambe le dimostrazioni. Non so ancora come, ma le faremo. Se non a Oristano, su Oristano», è sibillina promessa di Raffaele Manca, portavoce del comitato.

Gli attivisti non vogliono mollare la presa sul punto di primo intervento del Delogu. «Continuano a ripeterci che riaprirà, ma indicazioni temporali non ne abbiamo. Di certo, per ora, c'è solo la partenza dei due medici del reparto di Medicina assunti l'anno scorso».

Maria Antonietta Cossu

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