La Nuova Sardegna

Oristano

Scuola, pochi bus e tanti pendolari

Scuola, pochi bus e tanti pendolari

I dirigenti preoccupati per i ritardi delle risposte dell’Arst «Disagi anche in situazioni normali, figuriamoci ora»

20 settembre 2020
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ORISTANO. Si annuncia un avvio dell'anno scolastico all'insegna dell'incertezza, per gli studenti pendolari che frequentano le scuole superiori cittadine. Se infatti tutti gli Istituti sono ormai pronti all'avvio delle lezioni , ancora non si sa se tutti gli studenti potranno raggiungere la loro sede.

Da quando, per l'emergenza sanitaria, è stato deciso che per le tratte superiori ai 15 chilometri, gli autobus debbano viaggiare con l'80 per cento dei passeggeri, c’è il forte dubbio che l'Arst non abbia a disposizione un numero sufficiente di mezzi per assicurare il trasporto a tutti gli studenti. Un problema non da poco se si considera che la stragrande maggioranza degli studenti delle Superiori sono pendolari. Si va dal circa 78 per cento di pendolari del Liceo pedagogico-musicale “Benedetto Croce” al circa 90 per cento dell’Agrario-Alberghiero-Odontotecnico e Servizi sociali del Don Deodato Meloni-Galilei, passando per il 75 per cento del liceo Classico De Castro e l'80 per cento dell’Othoca. Il rischio è insomma che parecchie aule rimarranno semi vuote se nel frattempo, la flotta dell’Arst non sarà sufficientemente rafforzata. Cosa che per il momento difficilmente avverrà.

I dirigenti scolastici spiegano però di non aver avuto ancora conferme dall'azienda dei trasporti che a giugno aveva chiesto agli Istituti di conoscere il numero degli studenti fuorisede che avrebbero frequentato nel nuovo anno scolastico. Pino Tilocca, dirigente del Liceo Classico, conferma «Noi abbiamo risposto alla richiesta, ma da allora, l’Arst non ci ha più comunicato nulla». Quasi una beffa se si considera che per assicurare le lezioni “in presenza” tutte le scuole hanno dovuto rivedere la distribuzione degli spazi e trasformare alcuni laboratori in aule. «Per noi, che disponiamo di un edificio scolastico relativamente nuovo, non è stato un grande problema, però abbiamo dovuto creare anche ingressi ed uscite differenziate per evitare gli assembramenti», dice Gianfranco Frongia, preside dell’Othoca «Conosco benissimo le difficoltà dei trasporti pubblici perché proprio di fronte all'ingresso della scuola c’è il capolinea degli autobus, dove spesso, si viaggia stipati come sardine».

Giandomenico Demuro, dirigente del Meloni-Galilei è ancora più esplicito «Spesso, gli studenti che frequentano nella sede di Nuraxinieddu arrivano in ritardo o perdono la corsa per rientrare a casa. Il numero degli autobus, soprattutto in certi orari, non è mai stato sufficiente ed ora, con i limiti sanitari, temo che le cose peggiorino».(m.c.)

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