La Nuova Sardegna

Oristano

L’appello: «Non tagliate quegli alberi»

di Maria Antonietta Cossu
L’appello: «Non tagliate quegli alberi»

Ghilarza, 126 piante rischiano l’abbattimento. Insorge Italia Nostra

22 settembre 2020
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GHILARZA. «Non abbattete quegli alberi», L’appello arriva dall’associazione Italia Nostra Sardegna, che ha scritto al sindaco Alessandro Defrassu poco prima che decidesse di dimettersi per le questioni legate al depotenziamento della sanità. Stavolta però non c’entra l’ospedale, perché l’intervento dell’associazione ambientalista ha come obiettivo quello di scongiurare il taglio di 126 piante ad alto fusto previsto nel centro urbano e nelle fasce limitrofe.

Un intervento che Italia Nostra giudica immotivato, tanto più che non ritiene ci siano ragioni attinenti all’incolumità pubblica. Ma anche in quel caso, osserva l’associazione, si potrebbe ricorrere a soluzioni alternative compatibili con l’esigenza di garantire la sicurezza: «Da quanto si legge nella perizia tecnica, l’unica colpa degli alberi è di essere cresciuti a dismisura e di causare problemi di pulizia al campo sportivo a causa della perdita del fogliame», riferisce l'associazione citando alcuni passaggi degli atti tecnici correlati a una delibera di giunta.

La sicurezza dei cittadini è senza dubbio una priorità inderogabile, ma qualora ci fossero esemplari ammalati si potrebbero curare anziché procedere a un abbattimento sistematico» insiste Italia Nostra affermando: «Solo in casi eccezionali gli alberi compromessi o senescenti e malati andrebbero sostituiti piantando nuovi esemplari, ma non prima di aver attivato un monitoraggio».

Sono argomentazioni che l’amministrazione ghilarzese sostiene di condividere, ma non quando c’è in ballo l'incolumità pubblica. «Dobbiamo operare una bonifica per mettere in sicurezza il territorio comunale. Ci sono situazioni di grave pericolo che dobbiamo risolvere, un esempio sono gli eucalipti a ridosso della 131 dcn», riferisce il vicesindaco Giovanni Corrias, che puntualizza: «Siamo per la rigenerazione del verde e, come abbiamo sempre fatto, pianteremo nuovi alberi al posto di quelli abbattuti».

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