La Nuova Sardegna

Oristano

Dormitorio chiuso, «Comune assente»

di Michela Cuccu
Dormitorio chiuso, «Comune assente»

Accuse all’amministrazione dal Pd. I sentatetto per ora ospitati in albergo

24 settembre 2020
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ORISTANO. «L’inverno non è lontano, ma ancora il Plus non si è dotato di una nuova struttura per ospitare i senzatetto». Ritorna di attualità il caso del dormitorio che non c’è più. A risollevare il problema è stata la consigliera comunale del Pd, Maria Obinu che, nell’ultima seduta dell’assemblea civica, intervenendo sul Bilancio, ha chiesto lumi su una vicenda su cui è calato il totale silenzio. «Non vedo alcun input da parte dell’amministrazione comunale che, fino a oggi, si è limitata a chiudere un servizio che funzionava da anni e che era un fiore all’occhiello» ha dichiarato la consigliera di opposizione che, assessora ai servizi sociali della precedente amministrazione, tre anni fa aveva inaugurato il servizio, allora ospitato in una casa di via Palmas e dato in gestione a una onlus.

Il problema è serio e a quanto sembra di non facile soluzione. Il dormitorio era stato infatti dichiarato non idoneo a garantire la sicurezza sanitaria per l’emergenza Covid. Gli ospiti erano stati immediatamente trasferiti in un albergo, dove sono ancora oggi ospitati, a spese del Comune. Nel frattempo la casa che il Comune aveva affittato è stata venduta dai proprietari che in verità ne avevano anche proposto l’acquisto al Comune che però, non ne aveva la possibilità.

Nel frattempo è stata avviata la ricerca di nuovi locali dove ospitare il servizio che non riguarda solo Oristano ma tutti i 24 Comuni che fanno capo al Plus. Evidentemente la ricerca non ha dato ancora i risultati sperati. «Nel frattempo un enorme bacino di popolazione è privata di un servizio fondamentale», spiega Maria Obinu che aggiunge: «Certamente non mi aspettavo risposte durante il consiglio comunale perché si stava discutendo del bilancio, però è anche vero che i servizi sociali attingono dalle risorse finanziarie del Comune. Il problema è che fino a oggi non sappiamo nemmeno quanto sia stato speso per assicurare il ricovero notturno dei senzatetto in strutture diverse dal dormitorio». La consigliera esprime un giudizio molto duro sulla gestione del problema da parte dell’amministrazione. «Non ci si può limitare all’ordinaria amministrazione e ci vuole un programma con una visione più completa del problema. Oggi stiamo assistendo un numero abbastanza limitato di senzatetto, che non è detto non possano aumentare. È per questo che chiedo la riapertura del dormitorio».

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