La Nuova Sardegna

Oristano

Scuole, porte in faccia allo sport

di Valentina Atzeni
Scuole, porte in faccia allo sport

I dirigenti non vogliono concedere alle società le palestre dei loro istituti. Le squadre senza una casa

24 settembre 2020
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ORISTANO. Piuttosto che passarsi la palla, sembra quasi che a passare di mano in mano sia una patata bollente. Il sindaco Andrea Lutzu e l’assessora allo Sport Maria Bonaria Zedda hanno incontrato le società sportive per l’assegnazione delle palestre comunali scolastiche, che ancora non è avvenuta. In più quest’anno ci sono da fare i conti con il covid e la questione si è complicata tanto da far ipotizzare ai dirigenti scolastici uno stop di trenta giorni che ha fatto saltare su tutte le furie tutte le società, quelle che hanno già iniziato l’attività e quelle che ancora devono partire e hanno necessità di spazi.

Se negli anni passati l’utilizzo condiviso era stato risolto per tempo seppure con qualche tira e molla, ora le cose cambiano perché non tutti i dirigenti scolastici sono propensi alla condivisione degli spazi per timore che la sanificazione possa essere eseguita in maniera non adeguata dagli sportivi. Le società però hanno la necessità di riprendere l’attività e in mezzo al guado c’è il Comune che per ora prende tempo. «Sono fiduciosa che si troverà un accordo – ha detto l’assessora Maria Bonaria Zedda –. Non voglio pensare che il Comune debba arrivare a prendere una decisione non piacevole per gli uni o per gli altri».

Quale? La prima proposta sul tavolo è quella del blocco delle attività per un mese, con la speranza che l’emergenza sanitaria possa scemare. La seconda è quella di usufruire di poche palestre in condivisione fra le numerose società, le quali hanno già i loro grossi problemi a incastrare gli allenamenti. I dirigenti scolastici però hanno fatto muro, scatenando più di una reazione. «Abbiamo fatto le attività all’aperto durante tutta l’estate – spiega Cristina Cannas, dirigente dell’Azzurra Basket –. Da settembre abbiamo ricominciato gli allenamenti nel palazzetto di Sa Rodia, ma noi stessi abbiamo necessità delle palestre scolastiche perché anche a causa del distanziamento dobbiamo dividere i ragazzi in più turni ed è impossibile avendo una sola struttura a disposizione. L’incertezza non aiuta i genitori a iscrivere i loro figli all’attività e non aiuta le società che hanno programmato la stagione facendo affidamento sulle palestre abitualmente concesse». Del resto sino a ieri non c’era stata alcuna avvisaglia di una possibile serrata che peraltro – lamentano un po’ tutti – sarebbe dovuto essere un argomento da affrontare ben prima che le attività partissero, visto che le società hanno programmato la stagione e le spese per i campionati e per gli allenatori basandosi anche sugli introiti legati alle attività del vivaio.

C’è poi la questione sociale ed educativa. «Tanti ragazzi che durante il lockdown hanno sentito molto la mancanza dello sport, ora hanno bisogno di ricominciare – affermato Bebbo Porcheddu, dirigente della Gymland Volley –. Proprio tramite lo sport i giovani riescono a capire meglio l’importanza delle regole e in un periodo come questo è fondamentale che possano farle proprie. Così come è fondamentale che scuola e società sportive facciano squadra e collaborino».

Difficile poi accettare che il blocco delle attività possa coinvolgere solo quelle società che usufruiscono delle palestre scolastiche. «Questo è il momento di iscriversi ai campionati, le federazioni hanno già stilato i calendari e uno stop forzato che non sia legato all’emergenza sarebbe impossibile da sostenere», continua Cristina Cannas.

«Non vorrei che la scelta fosse discriminante – ha aggiunto Bebo Porcheddu –, colpirebbe alcune società lasciando tante altre libere di continuare a lavorare. La mia ha una convenzione pluriennale con la palestra del Grazia Deledda dal 2016 fino al 2026: abbiamo fatto grossi investimenti e abbiamo dei progetti in corso. Abbiamo anche in programma l’acquisto di un sanificatore che eliminerebbe ogni dubbio sul rispetto delle norme». Al momento si è in attesa della riunione della settimana prossima tra dirigenti scolastici, società e amministrazioni comunale e provinciale per trovare un accordo. Il Comune al momento non prende posizione.

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