La Nuova Sardegna

Oristano

Gli ausiliari del traffico: «No ai contratti a tempo»

di Davide Pinna
Gli ausiliari del traffico: «No ai contratti a tempo»

I sindacati e i lavoratori respingono la proposta di un’assunzione sino a gennaio In 12 rischiano il posto con l’avvio del nuovo appalto per i parcheggi a pagamento

04 ottobre 2020
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ORISTANO. «Siamo davvero molto preoccupati, perché è a rischio il futuro di dodici lavoratori. Il Comune convochi immediatamente un tavolo con aziende e sindacati: i lavoratori non firmeranno alcun contratto a tempo determinato». Non nasconde i timori, il segretario della Cisl oristanese Alessandro Perdisci, riguardo alla vicenda, denunciata nei giorni scorsi dal consigliere del Pd Efisio Sanna, sul futuro degli ausiliari del traffico che potrebbero perdere il lavoro con il nuovo appalto, in partenza probabilmente da gennaio del prossimo anno. Stessa linea per il rappresentante della Cgil Michele Erbì: «Abbiamo chiesto un incontro con l’amministrazione e la ditta capofila: il Comune ha perso un’occasione non affidando la gestione dei parcheggi alla società in house Oristano Servizi. Ora bisogna salvaguardare la continuità lavorativa ed economica dei dipendenti».

Una delle due aziende che gestisce il servizio, la cooperativa Isola, ha infatti rifiutato la proroga tecnica proposta dal Comune per ristorare i mancati incassi del lockdown. L’altra ditta, la Sis, ha invece accettato la proroga e si è detta disposta ad assumere con un contratto a tempo determinato i dodici dipendenti della cooperativa. La prospettiva però è che, con questa soluzione, i dodici non siano salvaguardati nel prossimo appalto: «Stando alla clausola sociale prevista dal Comune, i lavoratori verrebbero assunti alle stesse condizioni in vigore alla fine del contratto. C’è quindi il rischio che si ritrovino con un contratto a tempo determinato o, addirittura, che non vengano proprio reintegrati dal nuovo gestore quando ci sarà il nuovo affidamento», spiega Perdisci.

La dicotomia di trattamento dei due gruppi di lavoratori nasce proprio dalle particolari condizioni con cui era stato aggiudicato l’appalto dopo l’ultima gara: a vincerla fu un’associazione temporanea formata dalle due imprese, che si erano spartite i lavoratori. Per i dodici che casualmente erano finiti alle dipendenze di Isola, le complicazioni sono state parecchie: si trovano ancora in cassa integrazione, nonostante la fine del lockdown, e fino al 30 settembre era in vigore una riduzione solidale dell’orario, un sacrificio obbligato per evitare licenziamenti.

«Se necessario – conclude Perdisci – siamo disposti anche a procedere a una nuova riduzione solidale dell’orario di lavoro, ma la Sis deve assumere i dipendenti di Isola a tempo indeterminato. In ogni caso, ci auguriamo che si eviti, nel prossimo appalto, di ritrovarsi con una situazione simile. Non è giusta questa disparità fra i lavoratori, serve un trattamento uguale per tutti».

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