La Nuova Sardegna

Oristano

Sanità allo sfascio, la protesta dilaga

di Davide Pinna
Sanità allo sfascio, la protesta dilaga

Stavolta accanto al comitato per l’Ospedale di Ghilarza c’è anche quello per la difesa della salute in provincia

04 ottobre 2020
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ORISTANO. Sembrano ormai uno sfumato ricordo le polemiche fra la politica oristanese e quella del Guilcier e del Barigadu sul depotenziamento della sanità pubblica locale. Ora la mobilitazione ha una parola d’ordine ben precisa: unità. Ed è con questo slogan che nella mattina di ieri il comitato per la difesa dell’ospedale Delogu di Ghilarza ha manifestato sotto gli uffici dell’Assl in via Carducci, insieme ai rappresentanti del neocostituito comitato per la difesa della salute della provincia di Oristano.

Pochi e distanziati, a causa delle misure anti-Covid, ma agguerriti. ed è già la seconda volta in due settimane per cercare quelle risposte dalla politica regionale e dall’Ats di cui continua a non esserci traccia. Sono i cittadini a organizzare la protesta. «Invitiamo partiti e sindacati a sostenerci – spiega al megafono il portavoce ghilarzese Raffaele Manca –, ma chi fa parte del comitato per il Delogu rappresenta solo il comitato, che si è impegnato a non fare politica». Largo, invece, alle testimonianze, come quella del docente di sardo Antonello Garau, paziente oncologico: «In un anno ho dovuto fare 17mila chilometri in auto solo per sottopormi a visite e terapie, tutto questo perché a Oristano non possono curarmi». O come quella di Mariella Sanna, pediatra in pensione: «Tante persone, ancora oggi, mi chiamano per consultarmi e chiedermi pareri. Per anni è stato il reparto pediatrico a sopperire alla carenza di medici territoriali. A Ghilarza il pronto soccorso funzionava come un ambulatorio, ma ora non c’è più nemmeno quello».

Ma non c’è solo l’urgenza dei reparti chiusi e del poco personale operativo. Raffaele Manca si spinge oltre e parla di un disegno politico contro cui bisogna opporsi. «Il Centro Sardegna rischia di essere stritolato dalle due città metropolitane di Sassari e Cagliari – attacca – e gli ospedali periferici si ritrovano privi di risorse. La sanità territoriale merita invece rispetto e attenzione e dobbiamo lottare in maniera compatta perché sia così».

Tra i manifestanti c’era anche la dottoressa Maria Carmela Marras, ortopedica, una delle fondatrici del comitato per la difesa della salute della provincia di Oristano: «La politica arrogante non si preoccupa della sanità periferica. Qui in provincia abbiamo due ospedali senza organico. Oristano e Bosa restano aperti solo grazie alla buona volontà di chi ci lavora e quello di Ghilarza è un ospedale ormai praticamente chiuso, nonostante le promesse della politica regionale». E non finisce qui. L’appuntamento si rinnova per la mattina del 24 ottobre, il giorno prima delle elezioni amministrative, a Oristano e a Ghilarza, tutti vestiti di bianco per una raccolta firme in difesa della sanità della provincia.

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