La Nuova Sardegna

Oristano

Scuole abbandonate, il patrimonio dimenticato

di Davide Pinna
Scuole abbandonate, il patrimonio dimenticato

Nelle frazioni ci sono svariati edifici che un tempo ospitavano classi e alunni Oggi sono cadenti o poco utilizzati, ma il Comune non ha soldi per recuperarli

11 ottobre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Una volta ospitavano scuole elementari e materne, ai tempi in cui lo Stato non prevedeva un numero minimo di iscritti per tenerle aperte e in cui nei piccoli paesi allo spopolamento nemmeno si pensava, mentre ora è un’emergenza immediata. Nelle frazioni attorno a Oristano, alcuni di quegli edifici cadono a pezzi. Eppure in un periodo in cui il distanziamento è priorità anche in classe, ce ne sarebbe stato davvero bisogno.

La palma dei più disastrati se la contendono gli edifici di Massama, la frazione più settentrionale, che conta 530 abitanti. Nel lungo viale alberato che la collega con Nuraxinieddu si incontra quello che ospitava la scuola elementare. Il cortile è una selva verde e infatti la recinzione ha già ceduto in più punti, sollecitata dalla crescita della vegetazione. Sono presenti numerosi alberi ad alto fusto, che però necessiterebbero di manutenzione: più volte negli ultimi anni sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per potare rami diventati pericolanti a causa dl maltempo. Qualche centinaio di metri più avanti c’è l’ex scuola elementare. Anche qui la recinzione è arrugginita e quasi del tutto divelta, mentre gli infissi mostrano i segni del tempo. Il cortile è abitato da una piccola comunità di gatti, di cui si prendono cura i volontari e i residenti.

«Non possiamo abbandonare e lasciar crollare questi edifici – spiega l’assessore al Patrimonio Angelo Angioi –, ma Oristano ha un patrimonio immobiliare consistente e questo comporta molti problemi e la necessità di trovare importanti risorse». Linee di finanziamento praticabili, in questo momento, non ce ne sono. «Qualche settimana fa ho chiesto se fosse possibile intervenire con il superbonus per le ristrutturazioni energetiche – prosegue –, ma la misura è riservata agli edifici con destinazione abitativa. Tuttavia cercheremo di ottenere un’estensione a tutti gli edifici comunali, dando priorità alle scuole attive, ma occupandoci anche delle vecchie scuole delle frazioni».

Va comunque un po’ meglio nelle altre borgate, dove comunque servirebbero manutenzione e interventi di ammodernamento. A Nuraxinieddu, l’edificio della scuola elementare in via Perra è utilizzato solo dal comitato della festa di San Giacomo e come seggio elettorale, ma una sua apertura a tempo pieno potrebbe essere utile per il centro di aggregazione per gli anziani, spazio chiesto ripetutamente dai residenti. A Donigala le vecchie elementari sono utilizzate come sede da alcune associazioni e anche qui il livello di degrado delle strutture non è eccessivo. Ancora ben tenuto l’ex edificio scolastico in piazza Caduti a Silì, che ospita corsi di formazione professionale. In generale, però, c’è un patrimonio edilizio pubblico significativo e sottoutilizzato: il suo recupero potrebbe essere strumento di rinascita per le frazioni e risolvere problemi agli istituti scolastici.

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative