La Nuova Sardegna

Oristano

La Tharros a Santa Giusta Mura attacca il Comune

di Stefano Sulis
La Tharros a Santa Giusta Mura attacca il Comune

«Esagerato chiudere lo stadio, si poteva far entrare poco pubblico e distanziato» «Siamo una delle poche squadre sarde a vivere questo doppio handicap» 

14 ottobre 2020
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ORISTANO. Continua il percorso a ostacoli della Tharros in questo complicato avvio di stagione. Ultimo, in ordine cronologico, la presa di posizione della società oristanese, che ha indicato nel campo comunale di Santa Giusta l'impianto nel quale disputerà la sfida contro l'AC Cortoghiana, recupero della prima giornata di campionato, rinviata per la positività al Covid-19 di due tesserati biancorossi. La gara, in programma per questo pomeriggio, verrà così disputata all'esterno dei confini oristanesi.

Una scelta netta, che testimonia un dissenso con l'amministrazione comunale, e più nello specifico nei confronti della misura che dispone lo svolgimento esclusivamente a porte chiuse, perciò senza pubblico, delle competizioni sportive ufficiali.

«Le misure assunte dal Sindaco – puntualizza Tonio Mura, patron della Tharros – sono esagerate: osservando l’Eccellenza e i due gironi di Promozione, la Tharros sarebbe l'unica o una delle rare realtà ad affrontare una situazione simile. Basti pensare a quanto accaduto pochi giorni fa, in occasione di Ossese-Nuorese, giocata davanti a cinquecento spettatori. Ovviamente non pretendiamo la riapertura completa dell'impianto ma, in linea con quanto avviene negli altri stadi dell'isola, auspichiamo di ospitare almeno una parte dei nostri tifosi, regolarmente distanziati».

Un appello, quello dei vertici biancorossi, che si poggia sulle difficoltà di un momento complicato: "Il supporto dei nostri tifosi sarebbe fondamentale, ma non sarebbe l'unico punto chiave. Una riapertura, seppur parziale, del campo comunale sarebbe molto importante sul piano economico perché gli introiti derivanti dai biglietti, a maggior ragione in questo periodo e dopo tutti gli sforzi fatti da questa società, ci darebbero una grossa spinta. Certamente non sottovalutiamo l'aspetto sanitario: il campo comunale viene regolarmente sanificato dalla stessa società che opera nella mia azienda».

La decisione presa in questa occasione è un messaggio rivolto al Comune o, in assenza di un punto di incontro, siete pronti a vagabondare nei campi della provincia per diversi mesi? «Domenica scorsa abbiamo ospitato l'Atletico Cagliari ed ero assente per motivi di salute. Se fossi stato presente non avremmo giocato a Oristano neanche in quella occasione», conclude Mura. La parola adesso al Comune, che potrebbe tendere la mano al patron della Tharros o mantenere il divieto. Senza eccezione alcuna.

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