il caso in consiglio comunale
«Strade devastate dai lavori per la posa della fibra ottica»
di Davide Pinna
ORISTANO. Manto stradale appena rifatto, magari dopo anni di richieste inascoltate. Poi arriva il cantiere della fibra ottica, taglia l’asfalto e il ripristino della strada arriva con molta calma....
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ORISTANO. Manto stradale appena rifatto, magari dopo anni di richieste inascoltate. Poi arriva il cantiere della fibra ottica, taglia l’asfalto e il ripristino della strada arriva con molta calma. Sempre che arrivi. Lo denuncia in un’interrogazione la consigliera di opposizione Monica Masia, insieme ai colleghi Andrea Riccio (ProgReS), Efisio Sanna e Maria Obinu (Pd), alle indipendenti Patrizia Cadau e Anna Maria Uras e a Danilo Atzeni, Luigi Mureddu e Marina Canopia del Psd’Az.
Per i consiglieri è inaccettabile che si sia intervenuto in strade che erano state asfaltate da poco: «Gli interventi di scavo hanno letteralmente distrutto il manto delle strade cittadine interessate: in quelle come via Versilia, via Sardegna e via Umbria è stata rovinata la pavimentazione rifatta pochi mesi fa».
«Qualcuno ha intenzione di fare qualcosa?» chiedono sostanzialmente i firmatari alla giunta, domandando se il Comune intenda occuparsi direttamente del ripristino delle strade interessate o se punti a pretendere l’intervento di Open Fiber, la ditta esecutrice dei lavori.
La questione, poi, si sposta sull’opportunità dei lavori: «Nel 2015 – scrivono –, l’amministrazione comunale, con il Progetto Rete Man, ha dotato la città di una rete telematica in fibra ottica all’avanguardia e, secondo quanto previsto nel contratto d’appalto, le imprese vincitrici dello stesso, dopo la realizzazione dell’opera, avrebbero dovuto gestirla e provvedere alla sua manutenzione per dodici anni».
I consiglieri chiedono dunque quale fosse la necessità di svolgere questi nuovi lavori, magari tralasciando altri interventi più urgenti, e quanto l'operazione costi al Comune. I due servizi, in verità, sono differenti. La rete Man serve gli uffici pubblici e il Comune, quando l’ha realizzata, si è impegnato a consentire agli operatori privati l’utilizzo di quegli stessi cavidotti per installare la fibra che servirà privati cittadini e imprenditori. E proprio questo impegno è alla base della convenzione firmata nel 2019 dall’amministrazione con Open Fiber, simile a quella firmata nel 2016 con Telecom. Le due imprese utilizzano i cavidotti realizzati dal Comune per installare la fibra privata che sarà a sua volta utilizzata dagli operatori telefonici, fornitori della connessione ai cittadini.
Per i consiglieri è inaccettabile che si sia intervenuto in strade che erano state asfaltate da poco: «Gli interventi di scavo hanno letteralmente distrutto il manto delle strade cittadine interessate: in quelle come via Versilia, via Sardegna e via Umbria è stata rovinata la pavimentazione rifatta pochi mesi fa».
«Qualcuno ha intenzione di fare qualcosa?» chiedono sostanzialmente i firmatari alla giunta, domandando se il Comune intenda occuparsi direttamente del ripristino delle strade interessate o se punti a pretendere l’intervento di Open Fiber, la ditta esecutrice dei lavori.
La questione, poi, si sposta sull’opportunità dei lavori: «Nel 2015 – scrivono –, l’amministrazione comunale, con il Progetto Rete Man, ha dotato la città di una rete telematica in fibra ottica all’avanguardia e, secondo quanto previsto nel contratto d’appalto, le imprese vincitrici dello stesso, dopo la realizzazione dell’opera, avrebbero dovuto gestirla e provvedere alla sua manutenzione per dodici anni».
I consiglieri chiedono dunque quale fosse la necessità di svolgere questi nuovi lavori, magari tralasciando altri interventi più urgenti, e quanto l'operazione costi al Comune. I due servizi, in verità, sono differenti. La rete Man serve gli uffici pubblici e il Comune, quando l’ha realizzata, si è impegnato a consentire agli operatori privati l’utilizzo di quegli stessi cavidotti per installare la fibra che servirà privati cittadini e imprenditori. E proprio questo impegno è alla base della convenzione firmata nel 2019 dall’amministrazione con Open Fiber, simile a quella firmata nel 2016 con Telecom. Le due imprese utilizzano i cavidotti realizzati dal Comune per installare la fibra privata che sarà a sua volta utilizzata dagli operatori telefonici, fornitori della connessione ai cittadini.