La Nuova Sardegna

Oristano

Il restauro che non parte e il mistero della galleria

di Davide Pinna
Il restauro che non parte e il mistero della galleria

Piazza Mariano, polemica sui lavori a palazzo Bifulco e sull’accesso al parco Comune a rilento con le pratiche: sparisce il passaggio ai giardini di via Solferino

24 ottobre 2020
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ORISTANO. Una galleria pedonale in grado di collegare piazza Mariano e il parco Brigata Sassari in via Solferino, unita al restauro del palazzo storico di proprietà della famiglia Bifulco, il più pregevole fra quelli che si affacciano sulla piazza, da trasformare in uno spazio per attività commerciali. Il progetto era piaciuto sia ai cittadini che alla politica, ma ora sulla valorizzazione del compendio cala l’incertezza e la riqualificazione potrebbe non vedere la luce o farlo in formato ridotto.

Tutto comincia nel 2018, quando la ditta Bifulco propone il progetto. Il palazzo storico che occupa i civici tra il 30 e il 36 di piazza Mariano era già malconcio, ma non se la passava male come adesso: ai primi di settembre di quest’anno un crollo di calcinacci ha portato al transennamento del marciapiede antistante. A distanza di più di un mese le transenne sono ancora lì, così come i calcinacci: nessuno si è preso la briga di ripulire, né il Comune né la proprietà.

Elemento centrale, per la riuscita del progetto, è la permuta fra una parte del cortile retrostante il palazzo e un terreno di dimensioni equivalenti, si parla di circa 60 metri quadri, di proprietà comunale all’interno del parco Brigata Sassari. Lo scopo era quello di garantire un accesso carrabile al palazzo, che si sarebbe potuto così dotare di un parcheggio interno.

Proprio a causa di questa permuta divenne necessario il via libera del consiglio comunale che lo diede all’unanimità a gennaio del 2019, approvando una delibera che aveva come punto centrale e fondante l’apertura della galleria pedonale, considerata un importante arricchimento urbanistico dell’area. A quel punto sui lavori cala il mistero: non parte il cantiere e scende il silenzio. Le novità saltano fuori nell’ultima seduta di Consiglio, con un’interpellanza firmata dalla consigliera di opposizione Monica Masia: «Che fine ha fatto il progetto? Sappiamo che ci sono stati dei disguidi fra la ditta e l’Ufficio tecnico, con quest'ultimo che ha chiesto degli oneri concessori esorbitanti».

A quel punto la ditta ha chiesto di poter avviare comunque i lavori di restauro. Nella risposta dell’assessora all’Urbanistica, Dora Soru, arriva però l’altra novità: «A settembre 2019 la ditta ha chiesto al Comune di stralciare la parte relativa alla galleria, troppo costosa, e di procedere comunque alla permuta. Ora sono arrivati i pareri dei dirigenti, ma la parola torna al consiglio comunale». Senza la realizzazione della galleria, la delibera approvata dall’aula l’anno scorso non ha più alcun valore.

Risposta insoddisfacente per Monica Masia, che accusa l’amministrazione di ostacolare gli investimenti dei privati con procedure troppo lunghe. Dopo la discussione dell’interpellanza si sblocca anche lo stallo della commissione Urbanistica, che non era stata ancora convocata per la discussione preliminare sulla variante di progetto. Ne parlerà martedì prossimo e a quel punto si capirà se il Consiglio ritiene ancora vantaggiosa la permuta, anche senza la realizzazione immediata della galleria pedonale.

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